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Indicazioni geografiche: la commissione Agricoltura Ue approva la proposta di riforma

2023-04-21T09:22:27+02:0021 Aprile 2023 - 09:22|Categorie: in evidenza, Mercato|Tag: , , , , |

Bruxelles (Belgio) – La commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento europeo ha approvato la bozza di proposta del relatore Paolo De Castro. Nel voto, come spiega una nota dell’europarlamentare, è stato approvato un pacchetto di 46 proposte di emendamento di compromesso, che copriva circa il 90% delle oltre 1000 modifiche presentate alla proposta del Commissario all’Agricoltura Janusz Wojciechowski, dalle tre Commissioni che hanno lavorato su questo regolamento. Il testo approvato crea per la prima volta un vero testo unico europeo sulle produzioni di qualità, in grado di garantire un maggiore allineamento e una maggiore chiarezza tra tutti i settori, pur salvaguardando le specificità di settori differenti.

In particolare, è stato fatto uno sforzo per spostare nel Regolamento Ocm alcune norme specifiche per il settore vitivinicolo (etichettatura, impegni di sostenibilità e un riferimento ai principi generali di protezione). Al contempo, le norme in materia di procedura, sui gruppi di produttori (consorzi) e le novità in merito alla protezione rafforzata, sono state unificate nel nuovo regolamento IG, per tutti i settori: agro-alimentare, vitivinicolo e bevande spiritose.

Nel testo adottato, sottolinea De Castro, “abbiamo introdotto l’obbligo di indicare sull’etichetta di qualsiasi prodotto Dop e Igp il nome del produttore e, per i prodotti Igp, l’origine della materia prima principale. Non solo, su spinta dei nostri produttori di qualità, abbiamo potuto eliminare quelle falle del sistema che consentono di sfruttare indebitamente la reputazione delle nostre indicazioni geografiche, come nel caso dell’aceto balsamico sloveno e cipriota, o addirittura del Prosek made in Croazia”.

Inoltre, continua De Castro, “per potere meglio comunicare ai consumatori l’impegno dei nostri produttori, è stata inserita la richiesta di elaborazione da parte dei consorzi, inizialmente su base volontaria, di un rapporto di sostenibilità che spieghi ciò che svolgono in termini di sostenibilità ambientale, economica, sociale e di rispetto del benessere animale”.

In foto: Paolo De Castro

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