Roma – Ismea ha pubblicato l’analisi del primo semestre 2024 del settore suinicolo. I dati indicano un aumento della produzione di carne suina in Europa pari al +5,3% nei primi due mesi dell’anno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, dopo che il 2023 aveva visto l’offerta calare del 6,6%. Rimangono negative le esportazioni nei primi due mesi del 2024 (-4,7%), a causa soprattutto della diminuzione della domanda cinese. In Italia, cresce leggermente il numero di capi destinati al macello (+0,6% tra gennaio e aprile), grazie anche al calo dei costi di produzione; in tutto sono stati macellati 3,4 milioni di suini, di cui tre quarti all’interno del circuito Dop.
L’Italia ha visto, nel 2023, le importazioni crescere a valore del 31% (vs 2022), mentre le esportazioni sono aumentate solo del 6,5%; la bilancia commerciale del settore suinicolo era quindi in deficit per oltre un miliardo di euro. Comunque, il nostro Paese si è confermato primo esportatore mondiale di ‘preparazioni e conserve stagionate’ (2,1 miliardi di euro, +9,3% sul 2022), con volumi cresciuti del 5,6%. “Il 2024”, si legge nel report, “si è aperto con una conferma dei salumi italiani sui mercati esteri e un aumento delle esportazioni del 17,9% in valore e del 13,4% in volume nei primi due mesi”. Per quanto riguarda gli acquisti domestici, tra gennaio e aprile 2024, il nostro Paese ha registrato un forte calo dei consumi di carni suine fresche (-7,5% in volume) e salumi (-4,0% in volume).