Ismea: l’industria molitoria tra le imprese più resistenti alla crisi da Covid-19

2020-10-27T13:03:07+02:0027 Ottobre 2020 - 15:00|Categorie: Mercato, Pasta e riso|Tag: , , |

Roma – L’industria molitoria è il settore che dimostra la più alta resistenza in reazione alle criticità determinate dal diffondersi della pandemia Covid-19. Un’analisi messa a punto da Ismea per Federalimentare, sui bilanci di 6.400 imprese, ha valutato infatti la capacità di reazione dell’industria alimentare italiana alle prese con l’emergenza da Coronavirus. Attraverso l’esame d’indicatori di redditività, solvibilità e solidità finanziaria risulta che il 42% delle imprese agroalimentari italiane presenta caratteristiche tali da garantire una buona capacità di tenuta anche in situazioni di crisi shock come quella cui stiamo vivendo. Nello specifico, come si legge nel rapporto, “A livello settoriale i comparti con una quota maggiore d’imprese ‘ad alta resistenza’ sono l’industria molitoria (il 63% delle imprese ricade in questa categoria), il settore dei liquori (59%), della cioccolateria e del caffè e tè (entrambi attorno al 53%). All’opposto, il quadro peggiore si ha nei settori della birra e dell’olio di oliva dove, rispettivamente, il 38% e il 34% delle imprese si colloca nell’area più critica. A contribuire alla capacità di tenuta del sistema è anche la dimensione aziendale: più di un quarto delle imprese fino a nove dipendenti presenta elementi di vulnerabilità (27%), percentuale che si riduce sensibilmente nelle imprese più grandi, scendendo al 9% in quelle con più di 250 addetti”.

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