Milano – L’Italia è il settimo Paese al mondo per consumo di caffè: ogni anno vengono consumati 5,2 milioni di sacchi, pari a 95 milioni di tazzine bevute quotidianamente (in media 1,6 per abitante). Questi i dati riportati dall’Area Studi Mediobanca, ripresi dal Sole 24 Ore. Un ruolo di primo piano, dunque, per la Penisola, dove l’82% dei consumi è concentrato fra le mura domestiche.
Focus, all’interno del report, anche sui 49 maggiori player italiani attivi nel settore. Complessivamente, fatturano all’incirca 5,8 miliardi di euro ed esportano il 55,5% delle vendite. In prima posizione svetta la holding Finlav, a cui fa capo Lavazza, con oltre 2,3 milioni di euro di fatturato nel 2021. Segue Massimo Zanetti Beverage Group, attiva fra gli altri con i brand Segafredo Zanetti Espresso e Puccino’s, con un fatturato 2021 di 843 milioni di euro. Al terzo posto Illycaffè (499 milioni di fatturato nel 2021).
A livello mondiale, invece, il settore caffeicolo valeva circa 120 miliardi di dollari nel 2022. Si tratta di consumi pari a 170,8 milioni di sacchi da 60 kg, equivalenti a 3,1 miliardi di tazzine bevute ogni giorno. In base alle stime Mediobanca, le previsioni per i prossimi anni parlano di un aumento regolare nei consumi del celebre ‘oro nero’ con tassi di crescita tra l’1 e il 2%. Entro il 2030 il consumo globale di caffè dovrebbe dunque arrivare a 208 milioni di sacchi, pari a 3,8 miliardi di tazzine al giorno.
