Le previsioni dell’Ufficio Studi Coop per il 2022

2022-01-05T15:59:24+02:005 Gennaio 2022 - 15:59|Categorie: in evidenza, Retail|Tag: , , |

Roma – L’Ufficio Studi Coop fotografa le previsioni degli italiani per il nuovo anno, tramite due survey condotte a dicembre 2021. La prima su un campione rappresentativo della popolazione italiana e la seconda sulla community di esperti del sito italiani.coop. Un italiano su tre associa il 2022 alla parola ‘speranza’, mentre il 16% auspica la ‘ripresa’. A seguire, il 15% associa il nuovo anno alla parola ‘cambiamento’. La parola chiave che raddoppia le citazioni rispetto alla rilevazione dello scorso anno è però ‘timore’. Preoccupati per l’ambiente e confidenti nelle opportunità della tecnologia, gli italiani guardano al nuovo anno ripromettendosi di prendersi cura di sé (57%), di cercare un nuovo equilibrio tra lavoro e vita privata (56%) e di uscire dalla pandemia con l’ambizione di rivedere le proprie priorità (55%), magari costruendosi una nuova vita (21%). Proiettandoci in avanti nel tempo, gli italiani manifestano una fiducia quasi cieca nella tecnologia; così quasi 9 italiani su 10 si vedono nello spazio entro il 2050 e 6 su 10, se potessero, manderebbero già oggi cartoline dalla luna. Entro il 2030 la realtà virtuale farà parte della quotidianità per il 57% degli intervistati, nello stesso periodo per 4 italiani su 10 la carne sintetica sarà consuetudine sulle nostre tavole. Sul fronte macroeconomico, per il 2022 a preoccupare un manager su due sono soprattutto l’instabilità politica (con gli effetti sul Pnrr) e la crescita dei prezzi, stimata al 2,9% dal nostro panel di esperti. Il 2022 sarà il vero banco di prova per la Gdo: “Per gli esperti intervistati, i prezzi all’acquisto, la digitalizzazione dei canali e i nuovi comportamenti di acquisto (per prodotti e formati) rappresentano gli elementi centrali dello scenario 2022, con una attenzione crescente ai temi della sostenibilità etica, sociale e ambientale. Sugli andamenti del 2022 peseranno certamente la dinamica inflattiva ed i suoi effetti sul potere d’acquisto e i consumi delle famiglie, ma evidentemente anche gli andamenti epidemici contribuiscono a rendere ardua una previsione puntuale”, si legge nel comunicato.

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