Roma – In data odierna le quotazioni di frumento duro nazionale hanno raggiunto il loro massimo storico, pari a 540 euro a tonnellata. Dal mese di luglio 2021, hanno subito un incremento dell’80%. E rispetto alle quotazioni medie registrate nel 2020, si parla di un aumento del 100%. Ancora più marcata è la crescita dei prezzi del grano di importazione, che supera i 600 euro a tonnellata. Un contesto di forti tensioni ha quindi accolto il recente avvio della Commissione sperimentale nazionale frumento duro (Csn), costituita da 20 commissari (leggi qui) che rappresentano equamente la parte venditrice e la parte acquirente, quest’ultima indicata da Italmopa (Associazione industriali mugnai d’Italia). “E’ opportuno evidenziare il ruolo imprescindibile e insostituibile delle Borse merci locali che, da sempre, operano con assoluta trasparenza”, spiega Vincenzo Martinelli, presidente della sezione Molini a frumento duro. “Tale trasparenza è infatti ampiamente garantita dal corretto funzionamento delle numerose Commissioni prezzi, ubicate su tutto il territorio nazionale, le quali, grazie alla partecipazione e ai contributi delle rappresentanze di parte venditrice e parte acquirente, provvedono settimanalmente alla fissazione di quotazioni che rispecchiano fedelmente l’andamento del mercato delle varie tipologie e origini del grano duro. E questo costituisce, per noi, un patrimonio da salvaguardare. La Csn, contrariamente alle Borse merci locali che esprimono fedelmente le quotazioni del territorio di riferimento, è invece chiamata a effettuare un lavoro di sintesi per macro-aree e non può pertanto rispecchiare con precisione le differenze locali”.
Le quotazioni di frumento duro nazionale raggiungono il massimo storico (540 euro/tons). Il commento di Italmopa
RepartoGrafico2021-10-13T17:34:03+02:0013 Ottobre 2021 - 16:53|Categorie: Grocery, in evidenza, Pasta e riso|Tag: Associazione industriali mugnai d’Italia, Commissione sperimentale nazionale frumento duro, Csn, italmopa, Vincenzo Martinelli|