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Lettera aperta a Franco Cadoppi, commissario giudiziale del concordato Vismara

2021-09-17T12:32:46+02:0017 Settembre 2021 - 12:32|Categorie: Carni, in evidenza, Salumi|Tag: , , , |

Gentile dottor Cadoppi,

le scrivo dopo aver pubblicato sul nostro periodico on line alimentando.info due notizie in merito al suo coinvolgimento nel concordato Vismara (leggi qui e qui). Sinceramente sono stupito del suo comportamento. In tempi non sospetti l’avevo elogiata. In un articolo sul concordato stesso avevo espresso un giudizio molto positivo sul suo lavoro. L’avevo definito “certosino e puntuale”. Non aveva avuto remore nel sottolineare molti passaggi dell’intricata vicenda. Ricordo che, nella sua relazione sul sistema Ferrarini, aveva scritto di: “private e avventate operazioni finanziarie”, “disordinati intrecci di garanzie”, “crescente opacità di comportamenti”. E ancora: “il bilancio veniva falsificato esponendo un indebitamento molto inferiore rispetto a quello effettivo, con evidenti effetti positivi sugli indici di bilancio e sul livello dei rating bancari”. Per questo pensavo si fosse opposto all’acquisizione dell’azienda da parte della famiglia. Mi sbagliavo. E lei mi ha giustamente corretto tramite una Pec (esagerato, bastava una telefonata).

Anche le sue esternazioni contro Intesa e Unicredit mi hanno lasciato basito. Pesanti gli attacchi alle banche nel suo rendiconto depositato il 30 aprile al Tribunale di Reggio Emilia. Si parla di: “forte pressione esercitata (con ogni mezzo e in ogni occasione) per cercare di ostacolare il successo della proposta concordataria di Vismara”. E ancora: “A parte qualche informale richiesta di aggiornamenti da parte del legale di Intesa Sanpaolo… Le due banche sono letteralmente scomparse dallo schermo per concentrarsi totalmente su quello che, da subito, era parso essere il loro principale obiettivo: Ferrarini”.

Certo, lei ha rettificato tutto in una comunicazione successiva: “In primo luogo, preciso che Unicredit Spa è stata citata nel rendiconto per un mero errore. Tale soggetto non ha svolto alcun ruolo nel concordato Vismara se non quello di mera creditrice, e – a differenza di altri istituti bancari – non ha formulato richieste e/o proposto reclami in tale concordato, nel quale ho svolto il ruolo di commissario giudiziale, confrontandomi anche con le richieste di accesso agli atti, ed altre, avanzate da alcuni istituti bancari. Il concordato di Vismara è stato poi omologato nel pieno rispetto delle regole, da parte di tutti i soggetti coinvolti…

Dopo essermi accorto che il rendiconto di cui sopra conteneva frasi ed affermazioni esorbitanti rispetto all’oggetto e ai fini del rendiconto stesso, in grado di essere male interpretate e strumentalizzate in danno dei soggetti ivi menzionati, ho quindi proceduto alla sua sostituzione con un nuovo rendiconto che ho già depositato in Tribunale e che verrà a breve comunicato ai creditori di Vismara”. Un rattoppo che è peggio del buco.

A tutto questo si è aggiunta oggi la notizia dell’invio di una sua mail, martedì 18 maggio 2021, agli avvocati Bonfatti e Dazzi e ai commercialisti Bagni e Fiorcari, nonchè a Lisa Ferrarini, con le seguenti parole: “Buonasera, ecco l’atteso reclamo di Spienergy”, allegando il reclamo stesso che gli era stato appena notificato. Che senso aveva tale mail, visto che i professionisti della famiglia Ferrarini avrebbero ricevuto comunque tale comunicazione?

Ma ancor di più fa specie la notizia che abbiamo scoperto analizzando una visura storica della Vismara. Un documento che svela come lei, in data 30 ottobre 2000, venne nominato presidente e amministratore delegato proprio della Vismara. Una funzione con ampi poteri: gestione finanziaria delle relazioni industriali e con i lavoratori, assunzione e cessione di partecipazioni, stipula di contratti aventi ad oggetto beni mobili e immobili, rilascio di fidejussioni, operazioni bancarie anche a debito, factoring, rapporti con enti previdenziali e col fisco, acquisizione e cessione di autoveicoli, incombenze in tema di antimafia e altro ancora. Era quindi un uomo di fiducia della famiglia Ferrarini.

Ma il ruolo di commissario giudiziale non richiede forse trasparenza e assoluta imparzialità? Alla luce di tutto questo forse una sua rapida ritirata sarebbe auspicabile. Se vuole un consiglio, si dimetta da commissario giudiziale del concordato Vismara. Anche perché, se non sbaglio, i soldi della sua parcella (118mila euro più quelli chiesti a Vismara) li ha già incassati.

Cordiali saluti

Angelo Frigerio

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