L’export extra-Ue minacciato dal mancato riconoscimento dei vaccini. L’appello di Federmacchine e Federturismo

2022-01-17T11:37:42+02:0017 Gennaio 2022 - 11:36|Categorie: Mercato|Tag: , , , , , |

Roma – “Vaccini non riconosciuti: un problema non solo per il turismo ma per l’intera economia”. Titola così la nota stampa inviata congiuntamente da Federmacchine (Federazione nazionale delle associazioni dei produttori di beni strumentali) e Federturismo (Federazione nazionale dell’industria dei viaggi e del turismo del sistema Confindustria) per segnalare un impedimento burocratico che sta contribuendo a rallentare ulteriormente la ripresa dell’economia italiana. “Migliaia di clienti e uomini d’affari provenienti da più parti del mondo, pur vaccinati, non possono entrare nel nostro Paese per utilizzare i servizi che oggi richiedono un Green pass rafforzato come hotel, ristoranti, mezzi di trasporto, etc.”, si legge nel documento. “Oltre ai turisti stranieri respinti dalle strutture turistiche pur essendo vaccinati ma con vaccini come Sputnik o Sinovac lo stesso problema si pone adesso anche per tutto il mondo del business travel, un segmento importantissimo della nostra economia”. Questo impedimento coinvolge alcune delle nazioni extra-europee più rilevanti per il nostro commercio estero, come Cina, Russia e Paesi del Sud-Est asiatico. “La questione è politica e il Governo deve intervenire al più presto per riconoscere la validità dei vaccini non approvati dall’Agenzia europea”, dichiara Marina Lalli, presidente di Federturismo Confindustria, preoccupata per il -38,4% di presente registrato dalle strutture ricettive nel 2021 rispetto al 2019. E che trova il sostegno del presidente di Federmacchine, Giuseppe Lesce, che sottolinea come per il settore dei beni strumentali il rapporto con buyer e operatori extra-Ue sia fondamentale in questa fase di ripresa: “L’attuale situazione costituisce per alcune aziende un ostacolo operativo che deve essere superato”.

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