Roma – “Prendiamo atto con soddisfazione degli ultimi dati sulle esportazioni di concentrato di pomodoro dalla Cina verso l’Italia che sono diminuite del 76% nel terzo trimestre del 2025. Questo calo, collegato anche alle forti preoccupazioni emerse in passato sul lavoro forzato nella regione dello Xinjiang e sulle pratiche opache di etichettatura, rappresenta un segnale molto importante per la nostra agricoltura”. Con queste parole Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, è entrato nel merito della concorrenza sleale che minaccia la filiera del pomodoro italiano. “La nostra non è una battaglia protezionista, ma di equità. Il problema non è l’import, ma la concorrenza sleale quando deriva da condizioni di sfruttamento o da pratiche che mascherano l’origine reale del prodotto. Continueremo a rafforzare i controlli doganali e di tracciabilità, lavorando con l’Unione Europea per migliorare le normative sull’etichettatura d’origine e per evitare che derivati importati da paesi terzi possano essere immessi sui nostri mercati e venduti come prodotti 100 per cento italiani”, ha concluso Lollobrigida, ringraziando Anicav, l’Associazione Nazionale Industriali Conserve Alimentari Vegetali, per il costante impegno nel promuovere la qualità e la tracciabilità del pomodoro italiano, e in particolare Francesco Mutti, “la cui leadership nella filiera del pomodoro da industria contribuisce in modo significativo alla valorizzazione del Made in Italy. Il pomodoro italiano può guardare al futuro con fiducia”.
Lollobrigida: “Pomodoro, le esportazioni cinesi di concentrato verso l’Italia sono calate del 76% nel terzo trimestre”
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