Milano – L’ente senza scopo di lucro Good Food Institute Europe ha presentato in anteprima al Sole 24 Ore il report ‘Approfondimenti sul mercato al dettaglio degli alimenti a base vegetale in Italia dal 2021 al 2023, con indicazioni preliminari sull’andamento del mercato nel 2024’, redatto sulla base dei dati Circana. Come riporta il quotidiano, il mercato al dettaglio italiano di sette categorie di alimenti plant-based (carne, bevande, formaggio, yogurt, panna, gelato e dessert) vale 641 milioni di euro (+16% in due anni; +8% rispetto al 2022).
Nonostante l’aumento dei prezzi, le vendite unitarie sono cresciute del 5,8% tra il 2021 e il 2023 e del 2,8% tra il 2022 e il 2023. E nel periodo gennaio-aprile 2024, il valore totale delle vendite delle sette categorie è cresciuto del 6,5%, le vendite dell’8,3% e i volumi del 5,1% rispetto allo stesso periodo del 2023. Guidano le vendite le bevande con 315 milioni di euro (+10,9% sul 2021) e la carne con 199 milioni di euro (+24,2% sul 2021). Segue il formaggio, che tra il 2021 e il 2023 ha visto aumentare sia il valore delle vendite (+79,6%) sia i volumi (+77,3%).
Francesca Gallelli, consulente per gli affari pubblici di Good Food Institute Europe, ha commentato riguardo ai prezzi rispetto alle alternative animali: “La differenza di prezzo è in parte dovuta all’aspetto innovativo di alcuni alimenti, il cui sviluppo in Italia non gode di incentivi, ma dipende anche da altri fattori”. Tra questi, ha evidenziato l’Iva: “Sul latte animale è dal 4 al 10%, su quello vegetale al 22%. L’Italia è tra i pochi Paesi Ue a non averla livellata”.
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