Mutti (Centromarca): “Ci sono intere filiere che rischiano di implodere”

2023-06-30T10:01:49+02:0016 Maggio 2022 - 10:16|Categorie: in evidenza, Retail|Tag: , , |

Milano – Francesco Mutti, presidente di Centromarca, è preoccupato per le numerose problematiche in corso: “Negli ultimi due anni, i consumi si sono modificati e, seppur con qualche iniziale difficoltà, le aziende hanno saputo rispondere in modo molto rapido. Nella parte finale del 2021, però, c’è stata una brusca crescita dei costi strutturali che ha portato a fenomeni inflattivi molto rilevanti”, spiega a Repubblica Affari&Finanza. “Questo processo di crescita dell’inflazione è stato ora ulteriormente accelerato dalla situazione internazionale, caratterizzata da incertezza ed instabilità. Dopo il primo tsunami legato alla crisi pandemica, il secondo tsunami generato dalla guerra può essere ancora più destabilizzante per intere filiere a causa dell’incremento dei costi energetici e del perdurare delle tensioni geopolitiche. Parliamo di un fenomeno mai visto prima che, dopo 20 anni d’inflazione zero o quasi, sta creando molti problemi tra gli operatori perché non sanno come reagire a queste variazioni”. I costi di produzione non si sono ancora completamente scaricati sui prezzi finali, solo allora emergeranno tutte le criticità, come spiega Mutti: “Oggi ci sono intere filiere che rischiano di implodere. Se questo accadesse, difficilmente potrebbero essere riattivate. Ad esempio, quella del vetro ma più in generale tante filiere manifatturiere, all’interno delle quali operano aziende che producono beni di largo consumo e che sono state valorizzate durante la prima pandemia perché sono riuscite a mantenere i loro prodotti allo scaffale nel momento di maggiore panico”. Mutti chiede anche una maggiore collaborazione tra industria di marca e grande distribuzione: “Il settore della Gdo ha una competizione molto elevata e protratta nel tempo; quindi, potrebbero non esserci ulteriori spazi di miglioramento sostanziale all’orizzonte ma è importante da parte di tutti gli attori intensificare il dialogo per salvaguardare le filiere più minacciate dalla crisi”.

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