Nel 2022 crescerà la domanda di upcycled food, i prodotti realizzati con gli scarti alimentari

2022-01-11T17:18:17+02:0011 Gennaio 2022 - 17:18|Categorie: Bio, Dolci&Salati, Ortofrutta|Tag: , , |

Londra (Uk) – Stando ai dati di Ecovia Intelligence, società di consulenza specializzata in sostenibilità, il 2022 sarà l’anno dell’upcycled food, ossia dei prodotti fatti con scarti alimentari. I consumatori, infatti, si dimostrano sempre più attenti in materia di spreco alimentare. Si stima che negli Usa circa 3 miliardi di kg di prodotti agricoli siano invenduti per ragioni estetiche. Il 28% della terra sarebbe, dunque, destinata alla coltivazione di prodotti che non saranno mai consumati. Per di più, solo negli Usa lo spreco alimentare è responsabile del 4% delle emissioni di gas serra. La Upcycled Food Association (Ufa), organizzazione americana che riunisce circa 70 aziende produttrici di referenze realizzate con scarti della filiera alimentare riciclati in modo creativo, lo scorso anno ha annunciato l’adozione di uno standard internazionale per la certificazione dei prodotti e degli ingredienti upcycled, che presentano il logo Ufa apposito. E quest’anno i prodotti certificati aumenteranno. In parallelo, accrescono anche gli investimenti nel settore, trainati negli ultimi 18 mesi anche da colossi quali Barry Callebaut, Dole, Mondelez Foods, Del Monte e Target. Barry Callebaut, produttore mondiale di referenze a base di cacao e cioccolato, ha lanciato una gamma prodotta con cacao 100% upcycled, che gli è valsa nel 2021 il premio Sustainable Ingredient ai Sustainable Food Awards. Dole, che mira a eliminare gli sprechi alimentari entro il 2025, sta investendo in upcycling in Asia: molte le iniziative in Thailandia, Filippine e Singapore. Dove ha di recente intrapreso anche una partnership con il governo. L’azienda australiana Seeweedery sta studiando la produzione di olio a partire da gusci di gambero e aceto di alghe. E ancora, la cooperativa danese Arla Foods recupera gli scarti di papaya dall’Etiopia per creare barrette energetiche; e l’azienda giapponese Keishindo Yuji Mitsuda ha lanciato cracker ai gamberi, realizzati con teste di gambero e scarti di noodle.

Torna in cima