New Cold ottiene il concordato preventivo di continuità diretta. E avvia un nuovo piano strategico aziendale

2021-09-15T16:43:10+02:0015 Settembre 2021 - 16:10|Categorie: Dolci&Salati, in evidenza|Tag: , , |

Lodi – New Cold, azienda specializzata nella produzione di gelati, ottiene il concordato preventivo in continuità diretta. Il Tribunale di Lodi, infatti, ha ritenuto il piano di risanamento presentato dalla realtà lodigiana sostenibile e attuabile. “Abbiamo dovuto intervenire su tutti i punti nevralgici dell’azienda”, dichiara Luisa Tremolada, attuale amministratore unico di New Cold. Nello specifico, un primo intervento è stato fatto sulla linea di produzione: per garantire migliore qualità, puntualità nelle consegne e un minore dispendio di risorse all’interno del reparto produttivo, salvaguardando i posti di lavoro dei dipendenti (attualmente 14), è stato ridotto il numero delle referenze. Oggi, infatti, New Cold produce barattoli, tartufi e coppette monodose anche nella versione bio. La scelta è stata fatta tenendo conto della rotazione, della domanda del mercato e della maggiore reddittività. “Per poter ripartire abbiamo dovuto intervenire anche sull’assetto organizzativo, che ci ha permesso di evadere gli ordini della stagione 2021 in modo puntuale e preciso e di garantire un’alta qualità dei gelati. Tanto che oggi possiamo affermare che l‘azienda è in equilibrio economico-finanziario”, commenta il dott. Giuseppe Giunchini dello studio Psm advisor di New Cold. Questa nuova stabilità non è passata inosservata. Infatti, importanti investitori attivi sul mercato si stanno interessando all’azienda. Un traguardo reso possibile anche grazie ad alcune insegne della Gdo che hanno continuato ad acquistare i prodotti New Cold e supportando così la realtà lodigiana. “Ci aspettano anni di grande lavoro e di grande attenzione circa le strategie da mettere in campo, ma, fortunatamente, non ci manca né l’energia, né la passione per il nostro lavoro. Ora, più che mai, siamo decisi a dimostrare a chi ci ha dato fiducia che ha fatto la cosa giusta”, conclude Luisa Tremolada.

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