Ottawa (Canada) – Il 57% della filiera ortofrutticola vende in perdita o senza margini. Lo rivela un sondaggio condotto nel 2023 dalla Global Coalition of Fresh Produce (Gcfp), che riunisce le associazioni dei diversi operatori del settore ortofrutticolo nel mondo. La ricerca, condotta su 165 operatori, aveva come obiettivo quello di far luce sull’aumento dei costi di produzione di frutta e verdura a livello globale e sul loro effetto sulla catena del valore ma anche sui consumatori, al fine di responsabilizzare gli stakeholder e i governi a intraprendere soluzioni urgenti per stabilizzare il settore in crisi.
In Ue, in particolare, per la maggioranza degli intervistati l’incremento dell’11% dei prezzi di vendita non è stato sufficiente a bilanciare l’aumento dei costi di produzione, guidati dalla crescita di oltre il 60% dei costi di fertilizzanti (con picchi di crescita del 300%) e di elettricità, lasciando più del 55% dell’industria globale a vendere in pareggio o in perdita. Questo ha influenzato le decisioni strategiche e operative dell’80% degli intervistati, che ha scelto di posticipare gli investimenti sulla produzione.
Gcfp auspica quindi l’intervento degli attori della filiera suggerendo alcune soluzioni per salvaguardare la sostenibilità del settore: azzerare l’iva sui prodotti, introdurre sussidi per il trasporto di frutta e verdura e limitare le promozioni aggressive nel punto vendita.