Pac 2000A Conad: nel 2021 giro d’affari di 4,45 miliardi (+7,7%)

2022-06-17T10:46:05+02:0017 Giugno 2022 - 10:03|Categorie: in evidenza, Retail|Tag: , |

Roma – Pac 2000A Conad ha presentato i risultati d’esercizio 2021 alla propria base sociale, formata da 1.079 soci imprenditori. La crescita è del 7,72% rispetto al 2020, con un patrimonio netto di 872 milioni di euro e un utile netto di oltre 46 milioni di euro. Il 2021 ha visto crescere anche la quota di mercato che ha raggiunto il 20,58%, nei territori in cui è presente, mantenendo la leadership in Umbria (33,71%), Lazio (29,73%) e Calabria (26,66%) e confermando la seconda posizione in Campania (16,32%) e in Sicilia (15,16%).  La rete commerciale, composta da 1.585 punti vendita, grazie anche alle acquisizioni della rete ex Auchan, ha sfondato il tetto dei 6 miliardi di euro di fatturato ed impiegato complessivamente 25.531 collaboratori, in crescita del +8,2%, rispetto al 2020. “Nonostante l’anno connotato ancora dalle difficoltà post-pandemia, Pac 2000A ha saputo rispondere con prontezza, reagendo e adattandosi alle evoluzioni richieste dal mercato”, ha dichiarato il presidente di Pac 2000A Claudio Alibrandi. “L’estrema volatilità del periodo tra pandemia e altre crisi internazionali ci obbliga più che mai ad avere obiettivi chiari, perché i risultati futuri non saranno scontati. Come Pac 2000A continueremo ad impegnarci costantemente per sostenere le comunità e le economie locali, con l’obiettivo di creare benessere diffuso, fedeli allo spirito cooperativo e ai valori che permeano il Sistema Conad. Il 2021 ha passato il testimone con rinnovato vigore a un 2022 che, per Pac 2000A e i suoi Soci, è il traguardo dei 50 anni di attività. In 50 anni siamo riusciti a creare una cooperativa di oltre 1.000 soci imprenditori che crea valore per le comunità, con uno sguardo sempre attento alle persone e al territorio”. Aggiunge l’Ad Danilo Toppetti: “È stato un 2021 non facile ma che Pac 2000A archivia ancora una volta con il segno ‘più’. I primi mesi, con il forte rimbalzo del Pil sembravano poterci brevemente riportare ai livelli pre-pandemici, ma già a partire dall’ultimo trimestre, la crescita ha subito una forte frenata, acuitasi con il precipitare della crisi ucraina che ha contribuito all’aumento generalizzato dei costi energetici e delle materie prime”.

In foto, Danilo Toppetti

 

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