Partenza in salita per la campagna di trasformazione del pomodoro. Tra rincari, siccità e mancanza di manodopera

2022-07-27T15:10:30+01:0027 Luglio 2022 - 15:10|Categorie: Grocery, Ortofrutta|Tag: , |

Napoli – Parte in anticipo di qualche giorno la campagna di trasformazione del pomodoro 2022. E non senza difficoltà. Il grande caldo degli ultimi tempi ha infatti portato a una precoce maturazione dei frutti, costringendo così gli stabilimenti produttivi ad avviare la trasformazione. A pesare sul settore sono anche la siccità, la mancanza di manodopera e l’esponenziale aumento del costo delle materie prime e del packaging. A delineare questo contesto critico è Anicav, l’Associazione nazionali industriali conserve alimentari vegetali. A fronte dei 65.180 ettari di terreno messi a coltura per la campagna 2022 (in flessione dell’8,5% sul 2021) è attesa una produzione che oscilla tra 5,2 e 5,4 milioni di tonnellate. Oltre alle difficoltà che animano il settore, c’è poi un’altra problematica. “Ci preoccupa, ancor più, l’atteggiamento speculativo di una parte del mondo agricolo, già palesato in questo avvio di campagna, che rischia seriamente di mettere in discussione la sopravvivenza della filiera, in particolare nel bacino centro meridionale”, spiega Giovanni De Angelis, direttore generale di Anicav (leggi qui). “É il caso di ricordare che l’industria, dopo mesi di trattative, ha riconosciuto un prezzo di riferimento del pomodoro al Nord e, ancor di più, al Centro Sud che non ha precedenti nella storia della contrattazione del pomodoro da industria e che rimane il più alto pagato al mondo”.

 

 

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