Palermo – Il Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia e l’Ispettorato centrale di tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari (Icqrf) hanno sottoscritto un protocollo di sperimentazione per verificare la presenza di fosfiti nel vino biologico e ricercare le determinanti causali dei residui di acido fosfonico e/o etil-fosfonico. La sperimentazione nasce su iniziativa del Consorzio, che coordinerà l’esecuzione della sperimentazione grazie a tre importanti aziende siciliane – Colomba Bianca, Feudo Arancio e Settesoli – le quali forniranno i campioni di foglie, grappoli e vini da sottoporre ad analisi. I prelievi saranno effettuati in più fasi fenologiche del vigneto e in cantina, nel corso della vinificazione e dell’affinamento dei vini. Secondo Giacomo Gagliano, direttore del laboratorio Icqrf di Catania, il protocollo di sperimentazione sarà “essenziale per la programmazione delle future produzioni. Infatti, il Decreto Mipaaf n. 7264 del 10 luglio 2020 stabilisce soglie più restrittive per questi metaboliti ma concede un periodo transitorio, fino al 31 dicembre 2022, entro cui gli operatori biologici e gli organismi di controllo dovranno adeguare le procedure esistenti”. La presenza di residui di acido fosfonico e/o etil-fosfonico nel vino biologico, spiega il Consorzio, può originarsi dall’applicazione di mezzi tecnici e coadiuvanti enologici regolarmente ammessi in agricoltura biologica, ma con residui rilevanti rispetto alla nuova normativa di fosfonati o di fosetil derivati.
Partnership Consorzio Doc Sicilia e Icqrf per verificare la presenza di fosfiti nei vini bio
federica2021-07-21T08:55:51+02:0021 Luglio 2021 - 08:55|Categorie: Bio, Vini|Tag: Consorzio vini Doc Sicilia, fosfiti, Icqrf, protocollo di sperimentazione, Settesoli, vini biologici|
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