Gragnano (Na) – Un lungo percorso di ricerca e sviluppo ha permesso a Pastificio Garofalo di mettere a punto un nuovo packaging composto per il 30% da plastica riciclata, ottenuta dal riciclo chimico dei rifiuti da imballaggi plastici.
Il riciclo chimico permette di ottenere l’olio di pirolisi dalla decomposizione dei polimeri che compongono i tradizionali rifiuti da imballaggi in plastica, convertendoli in materia prima utilizzabile per produrre nuovamente plastica, equivalente a un materiale vergine. Una lavorazione costosa che Garofalo ha deciso di sostenere, spiega una nota stampa, in virtù dei benefici che comporta. Come la riduzione dell’utilizzo di risorse fossili grazie al riutilizzo di materiali già in circolazione.
Inizialmente saranno cinque i formati di pasta interessati dalla novità (spaghetti, penne ziti rigate, fusilli, farfalle, elicoidali), con l’idea di estenderla presto ad altre referenze. La confezione sarà caratterizzata da un’etichetta narrante su cui sono riportate le informazioni chiave del progetto: packaging a impatto zero e con il 30% di plastica riciclata.
