Pavia – Sono otto i focolai di peste suina africana registrati in provincia di Pavia. Il primo è stato rilevato il 18 agosto a Zinasco e poi il virus ha continuato a diffondersi, sia in allevamenti intensivi che domestici. In campo è sceso anche l’esercito, a seguito del varo del piano di contenimento 2023-2028, approvato in conferenza Stato-Regioni a metà settembre. Com’è noto, il virus è altamente contagioso e impone misure pesanti per gli allevatori: finora sono stati abbattuti 33.865 maiali e i comuni del pavese in cui sono vietate le movimentazioni dei suini sono 172. Attualmente, come riferisce il Sole 24 Ore, sono previsti dei ristori per gli animali abbattuti, ma poi rimane il problema di quando poter iniziare nuovamente ad allevare i suini senza rischi, dato che è necessario attendere almeno sei mesi, con evidenti problemi di sostenibilità economica per le aziende agricole. Sono ben noti anche i problemi per l’industria di trasformazione, costretta a fare i conti con un mancato export di 20 milioni di euro al mese causato dai blocchi dei Paesi terzi e con uno scenario incerto in cui la politica sta provando a rimediare a un attendismo francamente incomprensibile.
Peste suina: otto focolai in provincia di Pavia, abbattuti finora quasi 34mila maiali
federico2023-09-21T11:38:48+02:0021 Settembre 2023 - 11:37|Categorie: Carni, in evidenza, Salumi|Tag: peste suina|
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