Pomodoro da industria del Nord: +5% gli ettari messi a coltura e +8% il prezzo medio riconosciuto alla parte agricola

2021-03-25T14:28:01+02:0025 Marzo 2021 - 14:28|Categorie: Grocery, Ortofrutta|Tag: , , , |

Napoli – Termina la fase di contrattazione del pomodoro da industria nel bacino Nord Italia per la campagna di trasformazione 2021. Come evidenziano i dati diffusi da Anica, l’Associazione nazionale industriali conserve alimentari vegetali. Dai dati finali dei contratti di compravendita consegnati entro il 17 marzo all’OI Pomodoro da Industria Nord Italia si registra un aumento degli ettari (+5%) rispetto alla campagna 2020, legato soprattutto all’incremento delle superfici destinate a pomodoro biologico. “Alla luce del prezzo medio previsto nei contratti e tenendo conto delle modifiche dei parametri qualitativi e della maggiore premialità per il pomodoro tardivo”, spiega Bruna Saviotti, coordinatrice del Comitato territoriale del Bacino Nord di Anicav, “possiamo affermare di aver riconosciuto alla parte agricola un aumento di circa l’8% rispetto al 2020 che consentirà di meglio marginalizzare e coprire gli eventuali maggiori costi di produzione. L’aumento del costo della materia prima per l’industria andrà a sommarsi all’incremento di oltre il 15% dei costi degli imballaggi e dell’energia”. Ritardo delle trattative, invece, nel Bacino Centro Sud, dove la parte industriale ha chiesto un incremento degli ettari da mettere a coltura rispetto al 2020 dopo le criticità registrate nella scorsa campagna.

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