Milano – Nell’anno terminante ad agosto 2025 il mercato del prosciutto crudo chiude in positivo: +2,7% a valore e +0,5% a volume. La spinta, come riporta un’analisi di Circana per Alimentando, arriva soprattutto dal peso imposto, che segna +4,6% a valore e +4,1% a volume; il peso variabile cresce a valore (+2,1%) ma arretra nei volumi (-0,4%).
Nelle vaschette alcune Dop si distinguono nell’anno preso in esame: Parma +9,4% a valore (a volume +8%) e Modena +7,8% (+7,6%) guidano la crescita; bene anche San Daniele +5,3% (+7,1%). Aumenti più contenuti per Toscano +1,7% a valore e +1,1% a volume e Culatello, +1,5% a valore e +2,6% a volume; il cluster ‘Altri tipi’ mette a segno +3,9% a volume e 3,5% a valore. In controtendenza Carpegna, che cala del -12,2% a valore (-11,5% a volume).
Il quadro del peso variabile è più polarizzato: Modena in difficoltà (-43,2% a valore; -42,1% a volume), arretrano anche Culatello (-4,6%) e Toscano (-1,8%). Tengono o avanzano San Daniele (+6,6% a valore, +4,5% a volume), Parma (+2,2% a valore, +1,1% a volume), Carpegna (+3,1% a valore, -1,1% a volume). Il crudo ‘altri tipi’ registra un lieve calo a volume (-2,2%) e una sostanziale tenuta in valore (+0,8%).
Supermercati e ipermercati coprono l’84,7% dei volumi (75,7% super; 9,0% iper) e l’85,3% del valore (76,5% super; 8,9% iper). Le superette pesano per il 15,3% dei volumi e il 14,7% del valore.
I primi tre produttori, che coprono l’8,1% del mercato, sono Beretta, Gruppo Rigamonti e Veronesi. La PL vale il 34,5% del mercato.