Roma – Sono 16 le insegne della Grande distribuzione organizzata interpellate da Federconsumatori in merito allo scandalo della carne equina. Che, ribadisce l’associazione in una nota diffusa oggi, ha “evidenziato alcune, intollerabili, lacune nella Legislazione Comunitaria in materia di tracciabilità e sicurezza alimentare, in particolare sui prodotti trasformati”. Delle 16 catene, però, solo nove hanno risposto entro pochi giorni dalla richiesta (Sma-Simply, Eurospin, Auchan, Billa, Carrefour, Coop, Esselunga, Selex, Lidl Italia). Mentre non hanno ad oggi risposto alle domande poste lo scorso febbraio da Confconsumatori: Conad, Pennymarket, Pam e Sigma. Le tre risposte di Crai, Despar Italia e Unes sono giunte all’Associazione a seguito di una seconda comunicazione. Duplice l’obiettivo dell’indagine: da un lato conoscere la diffusione del problema e, dall’altro, sollecitare la Gdo a soluzioni che, “tramite l’adozione di “buone pratiche” a tutela del consumatore, anticipino i contenuti di una normativa comunitaria che risulta sempre più urgente”.
Scandalo carne equina: Federconsumatori interpella 16 insegne. Nove rispondono
RepartoGrafico2013-04-22T18:20:05+02:0022 Aprile 2013 - 16:56|Categorie: Salumi|Tag: carne equina, federconsumatori, gdo|
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