Milano – Cala la produzione del tonno in scatola, aumenta il suo valore di mercato, sale il prezzo a scaffale. In un articolo a firma di Emanuele Scarci, pubblicato da ItaliaOggi, i dati sono chiari: nel 2023 la produzione di tonno in scatola ha registrato un -4,9% sull’anno precedente (che diventa -12,2% se guardiamo al biennio). A valore, il mercato italiano è stimato a 1,67 miliardi di euro (+7,6% sul 2022 e + 20% sul 2019). I consumi pro-capite sono stati di 2,4 Kg, contro i 2,8 del 2021. Nell’anno terminante ad aprile 2024, nella Gdo le vendite del tonno in olio registrano una crescita a valore del 5,3%, pari a 998 milioni di euro, ma una caduta a volume del 5,1% (dati NielsenIQ): gli aumenti dei costi generano una contrazione della domanda.
“Il mercato si sta riposizionando rispetto al pre-Covid”, spiega Giovanni Battista Valsecchi, presidente di Ancit, l’associazione dei conservieri ittici, al quotidiano. “L’anno scorso lo choc inflazionistico ha generato una perdita dei volumi sui mercati. In particolare, il costo dell’olio d’oliva, ingrediente alla base della ricetta della tradizione (i cui prezzi sono saliti alle stelle a causa della mancanza di materia prima, ndr), desta preoccupazione e il cambiamento climatico si riflette sul prezzo di produzione. […] Siamo di fronte a una fase di assestamento che non ha ancora trovato un punto di caduta definitivo, per un auspicato rilancio del comparto”.