Tutti contro tutti

2021-05-21T12:19:36+02:0021 Maggio 2021 - 14:11|Categorie: Carni, in evidenza, Salumi|Tag: , , , , , , |

Un nuovo ‘caso’ mediatico-giudiziario si inserisce nella crisi Ferrarini. Inizia con un attacco alle banche del commissario Cadoppi. Prosegue con un post delle Rsu. E si chiude, per ora, con una lettera di Bonterre. 

Tutto per colpa di un rendiconto. Il polverone mediatico-giudiziario che si è alzato negli ultimi giorni, con a tema l’eterna e irrisolta crisi Ferrarini, sta tutto qui. Ovvero nella relazione, a supporto della richiesta di pagamento del compenso per il lavoro svolto, che Franco Cadoppi, commissario giudiziale del concordato Vismara, ha inviato al tribunale di Reggio Emilia lo scorso 30 aprile. Soprattutto in un passaggio, anticipato sul nostro sito alimentando.info (leggi qui), in cui il commissario attacca duramente le banche, quando parla apertamente di “forte pressione esercitata (con ogni mezzo e in ogni occasione) da Istituto San Paolo (Banca Intesa, ndr) e Unicredit per cercare di ostacolare il successo della proposta concordataria di Vismara”. E prosegue: “A parte qualche informale richiesta di aggiornamenti da parte del legale di Isp… Le due banche sono letteralmente scomparse dallo schermo per concentrarsi totalmente su quello che, da subito, era parso essere il loro principale obiettivo: Ferrarini. Vismara non è mai stato il loro obiettivo diretto ma una delle leve utilizzate per aumentare la loro pressione su ‘Ferrarini’. D’altra parte per far saltare il concordato Vismara basta assumere il controllo della controllante: trasferendo l’affettamento negli stabilimenti della cordata industriale sostenuta dalle banche come previsto nella proposta alternativa Gsi – Bonterre. E togliendo il sostegno finanziario garantito dall’attuale controllante per il pagamento della materia prima (necessaria per garantire a Vismara la necessaria elasticità di cassa), il concordato non potrebbe essere eseguito (come riportato nelle relazioni art.172 LF e ribadito nelle note di informazione ed aggiornamento periodiche, quei due elementi rappresentano le condizioni fondamentali per il successo del piano)”.

Un passaggio che lascia stupiti molti. Che senso ha inserire un tale attacco all’interno di un rendiconto? Anche perché Cadoppi è lo stesso che, nella sua relazione sul concordato Vismara, si è espresso in termini non proprio amichevoli sulla condotta della famiglia Ferrarini. Quali ad esempio: “Private e avventate operazioni finanziarie”, “disordinati intrecci di garanzie”, “crescente opacità di comportamenti”. E ancora: “Il bilancio veniva falsificato esponendo un indebitamento molto inferiore rispetto a quello effettivo, con evidenti effetti positivi sugli indici di bilancio e sul livello dei rating bancari”.

L’attacco alle banche è stato prontamente raccolto e utilizzato dalle Rsu di Ferrarini, da sempre al fianco della proprietà, che, in un post su Facebook intitolato ‘Le banche contro i lavoratori’, hanno ripreso la notizia commentando: “Il fatto è gravissimo. Il dott. Franco Cadoppi, nel rendiconto della procedura di concordato Vismara, mette nero su bianco che le due principali banche italiane si sono adoperate ‘con ogni mezzo ed in ogni occasione’ per il fallimento di Vismara, con la conseguente messa sulla strada di 164 persone. Non solo, che la perdita di questi posti di lavoro è per loro funzionale a perseguire l’unico obiettivo dell’acquisizione di Ferrarini, dal momento che il piano Bonterre prevede l’esubero della produzione di Vismara. In altre parole, il piano Bonterre non garantisce il mantenimento dei posti di lavoro, ma lo considera una conseguenza diretta e trascurabile per l’aggiudicazione del concordato Ferrarini”. Un post, ripreso dalla stampa a livello nazionale, che ha stupito i vertici di Bonterre. A suo tempo, avevano già rigettato la lettura della Rsu ritenendola non corretta e pretestuosa.

Ma c’è di più. Fonti solitamente bene informate sottolineano che proprio al primo responsabile di tutto ciò, ossia a Franco Cadoppi, Bonterre avrebbe inviato una bella ‘letterina’ in cui si bollano le affermazioni del commissario come estemporanee e non veritiere. Non solo, si ripercuoterebbero danneggiandola anche sulla procedura del concordato Ferrarini e sarebbero gravemente lesive della reputazione di Bonterre e Grandi Salumifici Italiani. Nella lettera si invita dunque Franco Cadoppi a una immediata “marcia indietro”, una rettifica doverosa sia verso i lavoratori che sui media. Sempre secondo le stesse fonti, anche Intesa e Unicredit stanno valutando l’ipotesi di adire a vie legali contro il commissario giudiziale.

Torna in cima