Tuttofood/Meat Tech: il pagellone

2021-10-29T12:14:13+02:0029 Ottobre 2021 - 12:14|Categorie: Aperture del venerdì, Fiere, in evidenza|Tag: , |

Di Angelo Frigerio

Compressa fra Cibus, Sana e Anuga, la manifestazione milanese va oltre le attese. In termini di buyer e di presenze (oltre 150mila). Merito sicuramente del traino di Host. Ma anche della folta rappresentanza di Coldiretti.

I truck di Coldiretti: 8

Un’offerta che comprendeva un pranzo completo a 10 euro. Ma anche una colazione a 2,50 euro, una fetta di pizza a 2 euro, una birra a 4 euro. Coldiretti ha proposto in fiera una soluzione Farmers’ Menu dall’ottimo rapporto qualità/prezzo. La gente ha fatto la fila. Chi scrive anche. Nulla da dire.

I buyer: 7

I problemi relativi alla pandemia e l’accumularsi di eventi fieristici nell’arco di un mese e mezzo (Cibus/Parma, Sana/Bologna, Anuga/Colonia) lasciava presagire una situazione disastrosa per quanto riguarda i buyer. Invece no. Sin dal primo giorno la presenza dei compratori di Gd/Do è stata marcata. Tutte le grandi catene si sono presentate all’appello. Abbiamo visto buyer di Esselunga (che avevano disertato Cibus), Coop, Conad, Md e altre insegne. Numerosi i grossisti e le gastronomie. Ma anche bar e ristoranti che hanno potuto usufruire del traino di Host. Pochi gli stranieri. Ma questo si sapeva.

Il traffico: SV

L’appunto che abbiamo sempre fatto a Cibus non può mancare per Tuttofood. Chi è arrivato da Est o da Sud ha sempre trovato il solito traffico ‘milanese’. Da Verona fino alla Fiera c’è chi ha impiegato due ore e mezza. Non è certo colpa degli organizzatori, però rimane il disagio.

Il sindaco che non c’era: 5

C’erano Coldiretti, Filiera Italia, Federalimentare, il presidente della Regione Lombardia, il ministro, Federalimentare. Insomma, tutti tranne Giuseppe Sala. L’assenza del sindaco di Milano si è fatta notare. Luca Palermo, ad di Fiera Milano, mi ha confermato che era stato invitato. Forse lo si doveva andare a prendere direttamente. A un evento come questo il sindaco della capitale economica d’Italia non doveva mancare.

La distribuzione che non c’era: 5

A una tavola rotonda che dà il via alla fiera occorre la presenza di tutti i protagonisti della filiera. Mancava la Distribuzione moderna. Un’assenza che si è fatta sentire anche perché sul tavolo c’è l’adeguamento dei listini dovuto agli aumenti delle utilities e delle materie prime. Adeguamento che non ha mancato di scatenare una serie di polemiche fra industria e distribuzione.

La moquette: 8

E’ una mia fissazione ma la considero un fattore di stile. La moquette in una fiera rappresenta una sorta di biglietto di presentazione sia per l’espositore sia per il visitatore. Ad Anuga non c’era ed era proprio un brutto vedere. Qui invece era presente in tutti i padiglioni.

Meat Tech: 4

Un grave errore posizionare Meat Tech al padiglione 15, lontanissimo dal 6 dove c’erano le aziende di salumi e carni. L’evento delle tecnologie per il settore carne era confinato all’interno dell’area dedicata alle macchine del caffè… Con gli inevitabili disagi per chi voleva vedere le nuove proposte per il comparto.

I bagni: 4

Qui non ci siamo. O meglio, occorre fare una differenza fra quelli nei padiglioni di Tuttofood e quelli di Meat Tech e Host. I primi sono brutti e sporchi, con diverse serrature rotte e solo due dispenser di sapone per sei lavandini. Gli altri nuovi e puliti. In tempi di pandemia i bagni sono lo specchio di una fiera. Che deve fare dell’igiene un punto fondante della sua offerta.

Il sistema Fiera Milano: 6/7

Pur con alti e bassi, il sistema ha retto. Tanta gente nei padiglioni, anche grazie a Host e ai rappresentanti di Coldiretti, giunti in massa. Qualche furto ma circoscritto (qui si deve migliorare). Un’offerta di ristorazione molto ampia. Un buon servizio pre e post fiera agli espositori.

 

 

 

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