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Ucraina: le esportazioni agroalimentari si attestano a 20 miliardi di euro, il 56% è diretto in Ue (report Ismea)

2024-06-14T11:01:47+02:0014 Giugno 2024 - 11:00|Categorie: Mercato|Tag: , , |

Kiev (Ucraina) – Il potenziale produttivo agricolo dell’Ucraina non ha subito danni significativi con l’invasione russa, che però ha portato cambiamenti notevoli negli scambi con altri Paesi. Ismea, che monitora la situazione dall’inizio del conflitto, ha pubblicato a maggio l’ultimo report. Prima della guerra, i prodotti agroalimentari incidevano per circa il 43% dell’export di Kiev, ma nel 2023 sono saliti quasi al 61%; il valore è di 20,3 miliardi di euro (si registra comunque un -9,6% sul 2022).

L’incidenza delle esportazioni di mais verso l’Ue è passata dal 30% (2001) al 58% (2023); le quantità esportate sono pari a 27 milioni di tonnellate di prodotti all’anno (media degli ultimi cinque anni), per un controvalore di 4,8 miliardi di euro. Anche l’olio greggio di girasole (cinque milioni di tonnellate all’anno, per quattro miliardi di euro) ha visto la quota Ue passare dal 30% al 50%. I volumi di frumento tenero (17 milioni di tonnellate annue, per 3,2 miliardi di euro) hanno visto la quota europea crescere vertiginosamente dal 2% al 51%; i Paesi extra-Ue (soprattutto Egitto, Indonesia, Bangladesh e Turchia), che prima rappresentavano il 98% dell’export di grano, sono scesi al 49%. Nel complesso, nel 2023 l’Ue rappresenta il 56,8% delle esportazioni agroalimentari dell’Ucraina.

L’Italia è passata dall’acquistare 121mila tonnellate di frumento (2021) a 589mila tonnellate (2023), mentre il mais si attesta a 2,477 milioni di tonnellate (il 10% delle quantità esportate da Kiev). L’Ucraina si posiziona quindi come 13esimo fornitore nazionale di prodotti agroalimentari, con 1,1 miliardi di euro e l’1,8% di quota; in particolare, essa copre il 30% delle forniture italiane di mais, il 46% di quelle di olio greggio di girasole, e il 10% di quelle di grano tenero.

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