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Ue, scoppia il caso della proposta di legge sulla sicurezza alimentare

2024-08-27T11:57:00+02:0027 Agosto 2024 - 11:57|Categorie: in evidenza, Mercato|Tag: , , |

Bruxelles (Belgio) – Janusz Wojciechowski, commissario uscente all’Agricoltura, avrebbe scritto una proposta di legge sulla sicurezza alimentare. La bozza del documento sarebbe giunta alla redazione di Politico, il magazine che segue l’attività della Commissione Europea, che ha provato a far luce sul disegno normativo. La proposta infatti conterrebbe elementi che sembrano contrastare l’attuale politica europea. Il testo porterebbe il titolo ‘Direttiva sulla protezione delle attività agricole’ e non farebbe parte dell’agenda legislativa della Commissione. Il portavoce Olof Gill, interpellato da Politico per un commento, ha infatti dichiarato che il documento sarebbe stato redatto da Wojciechowski a titolo personale. “Nessun servizio della Commissione è stato coinvolto nella stesura”, ha detto Gill, una volta che gli è stata mostrata la redazione, ancora piena di refusi, della proposta, che consta di quattro pagine.

Politico definisce la bozza “praticamente un memo” e ritiene che “potrebbe essere stata in gran parte scritta dalle potenti lobby agricole europee”, dal momento che andrebbe a “ridurre la regolamentazione ambientale per garantire la sicurezza alimentare, proponendo un’accozzaglia di privilegi finanziari e legali non correlati”. Il testo metterebbe in guardia da “gravi minacce alla sicurezza dell’approvvigionamento alimentare nel lungo termine” e dichiara che le politiche ambientali e climatiche dell’Ue possono “aumentare i rischi per la produzione agricola” e dovrebbero essere ridimensionate. Chiede inoltre che gli agricoltori siano “esenti da tasse”; che abbiano il diritto di vendere i loro prodotti direttamente ai consumatori, che ricevano una dispensa per tenere il bestiame non registrato; viene infine richiesta l’introduzione di un “mediatore degli agricoltori”, che protegga il settore da ingerenze esterne.

Politico, che rappresenta un punto di vista vicino all’orientamento della Commissione, stigmatizza l’operato di Wojciechowski, che il mese scorso avrebbe pubblicato una relazione sull’attività e i risultati del proprio mandato, in cui il divieto imposto l’anno scorso dai Paesi dell’Europa centrale alle importazioni di prodotti agricoli ucraini verrebbe presentato come “un importante risultato personale”. Viene inoltre ricordato che il commissario uscente aveva annunciato di propria iniziativa modifiche al Green Deal europeo, a seguito della protesta dei trattori.

In realtà, se si rilegge l’intervista concessa dal commissario esattamente un anno fa ad Alimentando, non si ravvedono posizioni oltranziste. E anche in quest’occasione i timori di Wojciechowski sembrano somigliare a quelli della grandissima parte del comparto agrifood, compatto nel ritenere un grande rischio per la sostenibilità del settore l’attuale formulazione della transizione ecologica elaborata dalla Commissione Ue. Si può certamente discutere dell’opportunità di rilasciare una proposta di legge a incarico scaduto. Ma le preoccupazioni di Wojciechowski riflettono non solo le posizioni degli agricoltori, ma quelle di buona parte dell’industria di trasformazione.

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