Washington (Usa) – Non si ferma negli Stati Uniti la crescita del prezzo delle carni, secondo i dati dell’Indice dei prezzi al consumo (CPI) riportati da Food dive.
Nonostante l’inflazione dei generi alimentari sia sostanzialmente invariata, i prezzi del manzo e del vitello sono cresciuti del 14,7% a settembre (ad agosto +13,9%) rispetto allo stesso mese del 2024. Gli arrosti di manzo non cotti sono aumentati del 18,4%, le bistecche del 16,6% e il macinato di manzo del 12,9%.
Questi aumenti proseguono da mesi: i prezzi della carne bovina e di vitello sono in crescita continua da maggio. L’amministrazione Trump ha dichiarato di voler affrontare la situazione aumentando le importazioni di carne dall’Argentina, una decisione che i critici affermano potrebbe danneggiare i produttori statunitensi.
I prezzi del maiale sono aumentati di meno del 2% a settembre, ma quelli della pancetta e di prodotti correlati sono saliti quasi del 6% (in calo rispetto al +7,2% di agosto).
Anche altre categorie registrano aumenti, seppur non consistenti come quelli delle carni: frutta e verdura +5,3%, banane +6,9%, lattuga +4,2%.
Il pesce e i frutti di mare surgelati sono aumentati del 6,6% su base annua, mentre le versioni a lunga conservazione sono diminuite del 3%.
Le uova sono diminuite dell’1,3% a settembre, invertendo l’aumento di quasi l’11% di agosto. Anche burro e margarina (–2%) e burro di arachidi (–1,2%) hanno registrato cali.
