Washington (Usa) – Stati Uniti e Unione europea sarebbero vicini a un accordo sui dazi al 15%. Così riporta il Financial Times, secondo cui la trattativa sarebbe in fase di conclusione, anche se manca ancora il passaggio formale più importante: la firma di Donald Trump. A lui spetta infatti l’ultima parola che potrebbe ribaltare lo scenario, perciò l’Ue pensa anche a un piano b: contromisure in caso di mancato accordo pari al 30% su 93 miliardi di beni Usa. Più nel dettaglio, si tratta di 21 miliardi di prodotti americani per rispondere ai dazi Usa su acciaio e alluminio del 50% (misura già approvata e in standby) e di 72 miliardi su altri prodotti per far fronte a eventuali nuove tariffe a partire dall’1 agosto, ancora da approvare.
Sul tavolo delle opzioni c’è anche il cosiddetto ‘bazooka’, ovvero uno strumento che consentirebbe di colpire facilmente gli investimenti Usa tramite, per esempio, il divieto di partecipare ad aste pubbliche o restrizioni su investimenti diretti.
Da Washington, spiega il Sole 24 Ore, non arrivano conferme sull’accelerazione delle trattative. Lutnick, segretario al commercio Usa, si è limitato a sottolineare che gli investimenti importanti promessi dal Giappone dopo l’accordo potrebbero essere un modello per l’Ue.