Roma – Non c’è solo il Nutriscore a mettere in cattiva luce la dieta mediterranea. Un attacco altrettanto pericoloso è in arrivo da New York, dove in autunno ci sarà il Food systems summit dell’Onu, con l’obiettivo di prendere le distanze dalla dieta mediterranea. Il motivo? Sarebbe troppo ricca di alimenti di origine animale e poco ‘amica’ dell’ambiente. Ma Ivano Vacondio, presidente di Federalimentare, non ci sta. E in un’intervista al Sole 24 Ore spiega: “Dietro la questione della salute umana e dell’ambiente si nasconde il tentativo di frenare la competitività del made in Italy alimentare sui mercati esteri. Le nostre eccellenze hanno un successo incredibile, e non tanto per i volumi che abbiamo esportato, quanto piuttosto per la capacità di ricavare dai nostri prodotti una marginalità altissima”. Sulla sostenibilità, inoltre, “molto è stato fatto”, prosegue Vacondio. “In vent’anni, per ogni tonnellata di cibo prodotto, abbiamo ridotto del 60% l’acqua utilizzata e del 30% l’energia elettrica, gli imballaggi e la plastica. Oggi, invece, siamo al lavoro per ridurre la quantità di sali, di zuccheri e di grassi contenuti nei nostri prodotti”. E sulla dieta mediterranea, aggiunge: “Non si può bollare un’intera dieta come nemica dell’ambiente: noi non mangiamo carne tutti i giorni, come si fa per esempio in America”. Il rischio è che “su certi prodotti non si potrà fare pubblicità o si potranno addirittura applicare tasse”.
Vacondio (Federalimentare): “L’Onu all’attacco del made in Italy”
federico2023-06-29T10:57:07+02:0025 Maggio 2021 - 10:02|Categorie: in evidenza, Mercato|Tag: federalimentare, Ivano Vacondio, onu|
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