Vis e la multa dell’Antitrust: parla l’amministratore delegato

2013-05-06T15:43:16+02:006 Maggio 2013 - 10:07|Categorie: Dolci&Salati|Tag: , , , |

Sondrio – Nei giorni scorsi, l’Antitrust ha inflitto a Vis una multa da 20mila euro. Nel mirino due prodotti: la preparazione biologica di frutta Biodelizia e la confettura PiùFruttaDiet corredate, da novembre 2011 a novembre 2012, di etichette nutrizionali con informazioni scorrette. Alimentando.info ha contattato Giorgio Visini, amministratore delegato dell’azienda per un commento sull’accaduto. Occorre precisare che, già dallo scorso dicembre, l’azienda ha provveduto a modificare le etichette di entrami i prodotti. “Per quel che riguarda Biodelizia abbiamo usato l’indicazione ‘senza zuccheri aggiunti’, perché ci siamo attenuti a una sentenza del Tar del Lazio che autorizzava l’utilizzo di tale dicitura anche in presenza di succo d’uva. Ingrediente utilizzato soprattutto per le sue proprietà nutrizionali, più che per quelle dolcificanti. Come è stato dimostrato da diversi pareri scientifici”. Poi, però, lo scorso settembre, una sentenza del Consiglio di Stato, contro il Tar del Lazio, ha cambiato le carte in tavola. “E ci siamo immediatamente adeguati. Cambiando le etichette. Fatto, quest’ultimo, di non poco conto in termini di costi”. Per quel che riguarda invece PiùFruttaDiet, nel mirino dell’Antitrust il termine Diet utilizzato da Vis come sinonimo di leggero, anziché nel suo significato letterale. “Per l’Agcm il sostantivo Diet identifica un prodotto dietetico, adatto, cioè, a chi soffre di intolleranze particolari. E, quindi, deve seguire una dieta alimentare particolare. Al contrario, in Vis abbiamo utilizzato questo termine nel suo senso comune dello stesso, per qualificare il prodotto come una referenza ‘light’. In questo senso, abbiamo già prodotto una serie di documenti di carattere divulgativo che dimostrano che nella lingua inglese diet e light siano utilizzati come sinonimi. Le nostre confetture, comunque, vantano già certificazioni che li rendono dietetici nei termini previsti dall’Antitrust. Ad esempio sono inseriti nel Prontuario dell’Aic perché senza glutine”.

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