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Accordo di libero scambio con la Nuova Zelanda? Assolatte: “Rischioso per il settore”

Milano – “Ci troviamo di fronte alla possibilità che l’Ue definisca un accordo di libero scambio con la Nuova Zelanda. Un obiettivo certamente ambizioso per il commercio extra europeo, ma che se negoziato sul modello dei precedenti potrebbe diventare deleterio per il settore lattiero caseario”. Ad esprimere queste preoccupazioni è Assolatte, l’Associazione delle industrie lattiero casearie, che circa la fase attuali di mercato, aggiunge: “Stiamo uscendo con difficoltà da una delle più complicate crisi che il settore abbia mai attraversato. La volatilità dei prezzi ha messo a dura prova la stabilità del mercato e con essa l’intera filiera. In un quadro di estrema competitività con i maggiori player mondiali, uno dei quali è proprio la Nuova Zelanda”. L’appello di Assolatte ha già raggiunto i palazzi romani del governo, come spiega il presidente dell’Associazione, Giuseppe Ambrosi: “Abbiamo immediatamente allertato i ministri Calenda e Martina perché l’ingresso di prodotti a basso costo in grandi quantità minerebbe la stabilità del mercato europeo, creando non pochi problemi alle nostre aziende che, dal canto loro, difficilmente riuscirebbero ad essere competitive nel mercato neozelandese”. La Nuova Zelanda ha una media di 419 capi per allevamento, contro i 36 europei, e negli ultimi cinque anni ha incrementato la produzione lattiera del 22%, contro il 7% in Italia. Ed è da anni, grazie anche all’introduzione del sistema delle quote latte in Europa, uno dei principali protagonisti dell’export lattiero caseario.

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