Allarme prezzi materia prima: il più grande produttore francese di suini al contrattacco

2019-10-01T10:29:53+02:001 Ottobre 2019 - 10:29|Categorie: Carni, Salumi|Tag: , , , , , , |

Lamballe (Francia) – Produttori francesi al contrattacco sull’aumento dei prezzi della materia prima, a livello mondiale, nel comparto suinicolo. Data 16 settembre, una lettera proveniente dalla Bretagna e indirizzata a buyer della Gdo transalpina. La missiva è firmata Emmanuel Commault, direttore generale di Cooperl Arc Atlantique, cooperativa specializzata nell’allevamento e macellazione di suini, fondata nel 1966 e oggi composta da 2.700 soci allevatori. Il gruppo francese, primo riferimento di settore in Francia e terzo in Europa, vanta una produzione annua di 5 milioni 800mila suini, per un giro d’affari che oltrepassa i 2 miliardi di euro. Commault, ripercorrendo quelle che sono state le tappe della crisi legata alla peste suina che ha duramente colpito gli allevamenti cinesi, nella lettera evidenzia quelli che saranno gli scenari futuri per il comparto. In particolare, sottolinea come, a oggi, siano già venuti meno tra il 30 e il 40% dei capi di bestiame a livello globale. Con la disponibilità di materia prima destinata a ridursi ulteriormente all’apice della crisi, individuato verso fine 2019. E anche a fronte dell’individuazione, nei prossimi mesi, di un vaccino per contrastare la peste suina, spiega Commault, serviranno comunque almeno cinque anni per ritornare a un sostanziale equilibrio nei numeri. Da qui, l’affondo. A fronte delle sollecitazioni da parte dei produttori in ambito negoziale, sottolinea il direttore generale di Cooperl Arc Atlantique, l’aumento dei costi della materia prima non è ancora stato oggi affrontato o anche solo preso in considerazione dalla distribuzione. Ne è conseguita la decisione del gruppo agroalimentare transalpino di procedere, motu proprio e a partire dallo scorso 23 settembre, a una ricalibratura di tariffe e condizioni commerciali, che diverranno operative a partire da oggi, 1° ottobre. “Queste saranno riviste di mese in mese, al rialzo o al ribasso”, conclude la missiva. “In funzione degli indicatori di mercato e fino a che un nuovo equilibrio globale dell’offerta e della domanda non sarà ritrovato”.

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