Assocaseari, il punto settimanale sul mercato: vola la crema. Cresce anche il latte spot

2016-09-12T10:49:15+02:0012 Settembre 2016 - 10:49|Categorie: Mercato|Tag: , , , , , |

Cremona – Emanuela Denti e Lorenzo Petrilli di Assocaseari fanno il punto sulle dinamiche che hanno caratterizzato il mercato lattiero caseario la scorsa settimana, che ha fatto registrare prezzi in decisa crescita, in particolare per crema e latte. Deciso incremento dell’export di burro nei primi sei mesi del 2016. In Italia, crescono le quotazioni di parmigiano reggiano e grana padano. Di seguito il commento integrale:

  • Crema: una crescita che sembra senza fine. Se ne trova sempre meno, con prezzi che hanno raggiunto 2,27 euro/Kg. Quanto al latte liquido, sul mercato spot, ha raggiunto 0,42-0,43 euro/Lt reso Italia.
  • Tali aumenti della crema e la poca disponibilità, logicamente, influiscono sui bollettini del burro di tutta Europa. Kempten ha compiuto un ulteriore balzo verso l’alto, passando da 3,90 e 4,00 euro/Kg a 4,15-4,30 euro/kg. Più contenuti gli aumenti di Francia e Olanda, passati da 3,67 a 3,80 euro/Kg la prima e da 3,77 a 3,89 euro/Kg la seconda. Malgrado prezzi così alti, sono state stoccate anche questa settimana poco meno di 2.800 tons di burro, la stragrande maggioranza, 1.800, in Olanda. Ricordiamo che la più grossa catena di supermercati tedesca sta pagando, e pagherà ancora per tutto settembre, 3,30 euro/Kg, cioè un euro meno della quotazione ufficiale del burro per uso industriale, che è 4,30 euro/Kg. E’ chiaro che colui che ha un tale vantaggio di prezzo riempirà i magazzini il più possibile, aumentando quindi la domanda in un mercato fortemente carente. Le esportazioni di burro nel primo semestre 2016 sono
    state di 94.500 tons circa, contro le 69mila tons del primo semestre 2015. Nel primo semestre del 2012, le esportazioni furono di circa 48mila tons. In forte aumento anche le esportazioni di burro concentrato, passate da 22mila tons del primo semestre del 2015 alle 28mila del primo semestre di quest’anno. Per fare un paragone, in tutto il 2012 furono esportate 19mila tons.
  • In leggero aumento anche le quotazioni del latte in polvere. La situazione però è più grave di quanto i bollettini riflettano, dato che alcune delle più grosse latterie del nord-Europa, vista la raccolta di latte liquido molto bassa, hanno bloccate le vendite per paura di non poter onorare i contratti. Crollate le consegne all’intervento, solo 350 tons. Stabili le consegne allo stoccaggio privato, circa 1.400 tons. Le esportazioni di latte in polvere nel primo semestre del 2016 sono state di 310mila tons, contro le 359mila tons del primo semestre 2015, che fu anche il maggior quantitativo mai raggiunto in assoluto dal 2012 ad oggi. Quelle di latte intero in polvere sono state di 197mila tons circa contro le 191mila del primo semestre 2015. Anche il siero in polvere è in buona luce, con quotazioni aumentate di 20 euro/tons in Germania e di 30 euro/tons in Olanda. Le esportazioni sono salite da 274mila tons circa del primo semestre del 2015 a 281mila tons circa del primo semestre 2016.
  • I prezzi medi comunitari del formaggio sono aumentati. A livello nazionale, in crescita le quotazioni del parmigiano reggiano alla Borsa Merci di Modena, Mantova (solo il 24 mesi e oltre) e Parma, e quelle del grana padano a Mantova (forme meno stagionate). Questa settimana sono state stoccate 557 tons di formaggio, la maggior parte dalla Lituania. Le esportazioni di formaggio nel primo semestre 2016 sono state di 392mila tons, in leggero aumento sullo stesso periodo del 2015.
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