L’Antitrust bacchetta Coldiretti sul registro ‘spia’ del latte

Roma – L’Antitrust contraria al registro ‘spia’ del latte, richiesto da Coldiretti. Una bocciatura indiretta anche all’articolo 3 della legge emergenze agricoltura (vedi qui). Il Ministero della Salute, infatti, ha chiesto all’Agcm, lo scorso 16 aprile, un parere riguardo le possibili conseguenze di tipo concorrenziale derivanti dalla comunicazione a Coldiretti di questi dati (importazioni di latte e prodotti lattiero caseari). Il parere espresso dall’Autorità è stato pubblicato oggi nel bollettino n.25. Quelle richieste sono “informazioni commerciali sensibili”, tali da ridurre “in maniera significativa le naturali incertezze inerenti il confronto competitivo tra imprese” e da avere una certa rilevanza “in una prospettiva antitrust nel caso in cui fossero scambiati tra operatori concorrenti”. In secondo luogo va “considerato se un pregiudizio per la concorrenza possa discendere dalla disponibilità dei dati da parte di Coldiretti”, di cui, osserva l’Autorità, “a causa dell’indisponibilità di bilanci contabili pubblici, non è possibile avere un quadro informativo sulle sue partecipazioni societarie”. Risulta però “da fonti aperte come quantomeno strutture territoriali siano attualmente titolari di partecipazioni in importanti imprese nazionali del settore lattiero caseario”, così come “negli organi direttivi e rappresentativi di Coldiretti siedano persone fisiche detentrici di interessi diretti in imprese del settore”. Infine, “è notorio come alla Coldiretti siano associate un numero elevato di imprese attive nel lattiero caseario, alle quali l’organizzazione fornisce servizi di varia natura, comprese consulenze aziendali, per i quali la disponibilità dei dati potrebbe costituire sia una primaria risorsa sia un elemento di differenziazione rispetto ai servizi resi da imprese concorrenti”. Conclusioni? “Non si può escludere che dalla trasmissione a tale organizzazione dei dati possano derivare pregiudizi alle corrette dinamiche di mercato”. Pertanto l’Agcm, facendo riferimento alla sentenza n.1546/2019 del Consiglio di Stato, invita il Ministero a tenere in considerazione l’eventuale segnalazione, da parte dei controinteressati, della “potenziale rilevanza sotto il profilo concorrenziale della comunicazione dei dati a Coldiretti, quale specifica ragione di riservatezza, al fine di evitare ogni pregiudizio alle condizioni concorrenziali del settore di riferimento”.

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