Treviso – L’inchiesta sui falsi prosciutti Dop si riferisce a fatti accaduti tra il 2016 e il 2017 e coinvolge alcuni allevamenti in provincia di Treviso (Zero Branco, Trevignano, Castello di Godego, Breda di Piave e Quinto), in Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna (leggi qui). Gli indagati avrebbero violato il disciplinare di produzione del Prosciutto di Parma e del San Daniele. Secondo l’accusa, a tema c’è l’utilizzo di seme Duroc danese, non ammesso dal disciplinare. Sarebbero circa 12mila i maialini del trevigiano nati da scrofe inseminate con il seme di alcuni esemplari Duroc, arrivato in Italia congelato. Le accuse sono di frode in commercio, vendita di prodotti con segni mendaci e falsificazione della documentazione. Accuse respinte dai sette allevatori, che con ogni probabilità punteranno sull’impossibilità di risalire alla prova del Dna, dato che i maiali sono stati macellati e trasformati in prosciutti Dop ormai da diversi anni.
Falsi prosciutti Dop: sette allevatori a processo per frode in commercio
federico2021-09-24T11:00:27+02:0023 Settembre 2021 - 12:28|Categorie: Carni, in evidenza, Salumi|Tag: frode in commercio, processo, prosciutti Dop|
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