Roma – L’industria alimentare ritrova l’unità dopo la spaccatura del 2020. In quell’anno, infatti, Assalzoo, Assocarni e Italmopa non avevano firmato il rinnovo del contratto collettivo, siglato invece dalle altre 11 associazioni. Le tre ‘ribelli’, poi riunitesi in Federprima, rappresentano un giro d’affari di 25 miliardi e 35mila lavoratori, e intendono farsi carico delle istanze della prima trasformazione delle carni, della nutrizione animale e della molitoria. Con la firma, al momento, tutte le 14 associazioni hanno dato il via libera al rinnovo del contratto scaduto a novembre 2023. Grande assente Federalimentare: di fatto, come riporta il Sole 24 Ore, non sta più svolgendo un ruolo di coordinamento sindacale, nonostante il fatto che questa funzione sia prevista dallo statuto. Silvio Ferrari, presidente di Federprima, dichiara: “Non volevamo rimanere fuori dalla contrattazione nazionale perché le nostre aziende necessitano di avere il contratto dell’industria alimentare. Buona parte dei temi normativi sono già stati affrontati, mentre resta ancora da affrontare la parte economica”.
Federprima (Assalzoo, Assocarni e Italmopa) firma il contratto alimentaristi
federico2024-02-07T11:49:53+01:007 Febbraio 2024 - 11:08|Categorie: in evidenza, Mercato|Tag: Alimentaristi, Assalzoo, Assocarni, Ccnl, contratto collettivo, Federprima, italmopa|
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