Dallas (Texas) – Nonostante quest’anno altre due aziende abbiano ottenuto l’approvazione normativa per vendere proteine coltivate negli Stati Uniti, il numero di Stati che vietano questi alimenti continua ad aumentare, salendo ora a quota sette. Il Texas è infatti l’ultimo, in ordine cronologico, a proibirne la commercializzazione. Il provvedimento costituisce uno degli oltre 300 disegni di legge firmati dal governatore del Texas Greg Abbott la scorsa settimana, e impone un divieto di due anni a partire dal prossimo 1° settembre.
“L’offerta o la vendita di proteine coltivate in vitro per il consumo umano all’interno di questo Stato è illegale e vietata”, recita il disegno di legge. L’iniziativa stata guidata dal senatore Charles Perry, autore del disegno di legge in lettura per la prima volta a febbraio che è stato approvato dal Senato senza opposizione. Alla Camera, due terzi dei rappresentanti hanno votato a favore, mentre solo un quarto si è opposto alla misura.
Nonostante ne vieti la vendita, il disegno di legge definisce comunque le modalità di etichettatura dei prodotti a base di carne coltivata. Richiede che questi alimenti siano etichettati con caratteri ben visibili, di dimensioni uguali o superiori a quelle del testo circostante, utilizzando i termini “coltivato in laboratorio”, “coltivato in vitro” o “un termine simile o una dichiarazione di non responsabilità intesa a comunicare chiaramente al consumatore il contenuto della proteina”.
