Genevard e Lollobrigida: “No a una Pac integrata a un fondo unico”

2025-06-30T10:59:32+02:0030 Giugno 2025 - 10:59|Categorie: Mercato|Tag: , , , |

Roma – A seguito del loro incontro, il ministro francese dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare, Annie Genevard, e il titolare del Masaf,  Francesco Lollobrigida, ribadiscono in una nota congiunta le rispettive preoccupazioni riguardo all’accordo UE-Mercosur,  confermando la necessità di una futura Pac (Politica agricola comune) all’altezza delle sfide da affrontare.

“In un periodo di crescenti sconvolgimenti geopolitici, l’entrata in vigore dell’accordo tra l’Unione Europea e il Mercosur così come negoziato a Montevideo, senza misure di effettiva tutela in grado di assicurare il mantenimento di un equilibrio di mercato a garanzia di un reddito adeguato per i nostri produttori, sarebbe pregiudizievole per il nostro settore agricolo, per il dinamismo delle nostre aree rurali e per la sovranità alimentare europea”, scrivono i due ministri. “Tali misure dovranno inoltre evitare che i prodotti importati provochino una concorrenza esacerbata nel mercato europeo, offrendo garanzie sufficienti sul rispetto degli standard sanitari, ambientali e sociali. In mancanza di ciò, l’accordo nella sua versione attuale rischierebbe di essere sbilanciato a scapito degli interessi agricoli europei”.

Genevard e Lollobrigida chiedono che la futura Pac sia dotata di un bilancio dedicato e si oppongono al progetto d’integrazione delle politiche agricole comunitarie in un ‘fondo unico’ nazionale. “Auspichiamo il mantenimento di un bilancio e di un quadro normativo dedicati, al fine di evitare qualsiasi rischio di rinazionalizzazione e frammentazione del mercato unico. Questa posizione, espressa dalla stragrande maggioranza dei Ministri dell’agricoltura europei, deve essere ascoltata”.

Chiedono infine il coinvolgimento del Consiglio dei ministri dell’Agricoltura nella discussione sul ‘pacchetto semplificazione’ della Pac. “Non si tratta di una questione di forma, ma di sostanza: i ministri dell’agricoltura sono quelli nella posizione migliore per discutere di misure che non si limitano a semplificare alcune procedure, ma che introducono elementi di riforma particolarmente innovativi con conseguenze importanti sul futuro dell’agricoltura europea”.

 

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