Confagricoltura, preoccupazione per la revisione del regolamento UE sul comparto del riso

2025-11-04T08:21:06+01:004 Novembre 2025 - 08:21|Categorie: Grocery, Mercato|Tag: , , |

Roma – In una lettera ai ministri Tajani (Esteri) e Lollobrigida (Agricoltura e Sovranità Alimentare), firmata dal presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, l’associazione di Palazzo Della Valle esprime forte preoccupazione per l’orientamento emerso nel negoziato sulla revisione del regolamento UE relativo al sistema di preferenze generalizzato e alla sua applicazione al comparto del riso.

“La presidenza danese della Commissione ha proposto di chiudere il dossier sulla salvaguardia automatica introducendo un dazio di 175 euro per tonnellata al superamento di una soglia di importazione calcolata sulla media degli ultimi 3, 5 o 10 anni, con un coefficiente di incremento compreso tra il 22% e il 55%. È inoltre previsto un regime ‘de minimis’, che escluderebbe l’attivazione della clausola per i Paesi meno sviluppati, le cui esportazioni non superino il 6% del totale delle importazioni della UE”, si legge nella lettera.

Secondo Confagricoltura, adottare questi parametri significherebbe spostare il limite di attivazione della clausola tra 600mila e quasi 800mila tonnellate, rendendo inefficace il meccanismo di tutela e aggravando la situazione economica dei produttori europei. “Tali livelli, inoltre, risultano incompatibili con la capacità di assorbimento del mercato comunitario”, sottolinea la nota. L’Organizzazione sostiene la posizione del Copa-Cogeca, di Ferm, la Federazione europea del riso che riunisce le organizzazioni e associazioni dei risicoltori, e di AIRI, l’Associazione Industrie Risiere Italiane, che prevede l’introduzione di una soglia massima di 200.000 tonnellate, con un incremento del 5% oltre il quale verrebbe automaticamente applicato un dazio fino al termine dell’anno. Confagricoltura ritiene, inoltre, necessario respingere la clausola ‘de minimis’, per evitare possibili triangolazioni di merci verso l’Unione europea.

“L’Italia è il primo produttore europeo di riso, con 235mila ettari coltivati e una produzione di 1,5 milioni di tonnellate. Il comparto esporta circa 718mila tonnellate e ne importa 300mila, garantendo un’autosufficienza del 136%. Si tratta di una delle eccellenze del Made in Italy che va tutelata con strumenti efficaci e coerenti con la realtà del mercato”, ricorda Giansanti. Confagricoltura rinnova quindi il proprio appello alle istituzioni italiane ed europee affinché, nel trilogo in corso, si facciano promotrici di una posizione equilibrata e condivisa con gli altri Stati membri produttori, per salvaguardare la competitività della filiera risicola europea e italiana.

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