Roma – Raggiunta l’intesa sul prezzo del latte al tavolo convocato ieri sera, martedì 9 dicembre, dal ministero dell’Agricoltura insieme a tutte le associazioni della filiera lattiero-casearia. L’accordo fissa il prezzo a 0,54 centesimi al litro a gennaio, 0,53 centesimi a febbraio e 0,52 centesimi a marzo, accompagnato da un pacchetto di misure per l’internazionalizzazione e da un meccanismo per evitare produzioni oltre la media aziendale.
Il confronto si era reso urgente dopo il crollo del prezzo spot del latte, sceso dai 68,3 centesimi di luglio ai 47,9 di novembre, effetto dell’aumento della produzione in Paesi come Germania, Francia e Olanda. Gli allevatori temevano che, a partire da gennaio, il 10% dei contratti di fornitura disdettati non sarebbe stato rinnovato, con migliaia di quintali di latte senza destinazione, soprattutto in regioni produttive come la Lombardia. La Cia Agricoltori Italiani aveva parlato di una ‘bomba a orologeria’ per il settore.
Dopo l’accordo, le prime reazioni sono state positive. “Siamo riusciti a garantire il ritiro di tutto il latte dei nostri allevatori e un prezzo per i prossimi tre mesi”, spiega Ettore Prandini, presidente di Coldiretti, sottolineando l’importanza dell’intesa per ridare prospettive alle stalle italiane.
Il Ministero ha confermato il proprio sostegno alla filiera con misure dedicate, dal bando indigenti alle campagne di comunicazione, fino all’accompagnamento delle imprese nei processi di promozione e internazionalizzazione dei prodotti lattiero-caseari.
