Modena – Il settore italiano delle tecnologie per il packaging chiude il 2025 con un andamento di sostanziale stabilità rispetto all’anno precedente. Un risultato in linea con le attese grazie al portafoglio ordini 2024 che assicurava 7,6 mesi di produzione già coperti. Il giro d’affari complessivo 2025 si attesta a 10,2 miliardi di euro, in leggero aumento (+2,1%) rispetto ai 10 miliardi registrati nel 2024, come rivelano i preconsuntivi elaborati dal Mecs – Centro Studi Ucima.
Il mercato domestico, seppur più contenuto, chiude l’anno in positivo a 2,1 miliardi di euro, con una crescita del +4,5%, commenta l’associazione che riunisce e rappresenta i costruttori italiani di macchine automatiche e tecnologie per il confezionamento e l’imballaggio. L’export continua a trainare il mercato, con un valore di 8,1 miliardi di euro, in lieve aumento del +1,5% rispetto all’anno precedente, contribuendo a circa il 78–80% del fatturato totale.
Negli ultimi tre mesi dell’anno, tuttavia, la dinamica degli ordini ha evidenziato un rallentamento significativo. Le imprese segnalano una domanda più prudente da parte dei clienti internazionali e un peggioramento generale del clima di investimento. “Il 2025 conferma la solidità strutturale del nostro settore, ma allo stesso tempo segna un punto di svolta”, ha commentato Riccardo Cavanna, presidente Ucima. “Le tensioni commerciali, la volatilità valutaria, i conflitti e le nuove forme di protezionismo stanno ridisegnando gli equilibri industriali internazionali e richiedono alle imprese scelte rapide, investimenti mirati e una maggiore capacità di presidiare i mercati strategici. In questo scenario diventa centrale il ruolo dell’Unione Europea. Come Ucima ci uniamo al richiamo di Confindustria affinché le istituzioni europee adottino politiche industriali capaci di valorizzare il made in Europe, proteggere le filiere tecnologiche strategiche e garantire condizioni di concorrenza eque rispetto ai competitor extra-Ue”.
“La competitività futura del nostro comparto passerà dalla capacità di accelerare su digitalizzazione, sostenibilità, IA e servizi avanzati. Sono direttrici che richiedono un forte coordinamento europeo, investimenti continui in competenze e un dialogo costante tra imprese e istituzioni. È su questo terreno che ci giochiamo la nostra posizione nei mercati globali e la possibilità di trasformare la volatilità attuale in una nuova fase di crescita”, ha concluso Cavanna.