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Adeguamento prezzi/Coldiretti: “Agricoltori strozzati, pronti a denunciare pratiche sleali”

2021-12-21T09:12:37+02:0021 Dicembre 2021 - 09:12|Categorie: in evidenza, Mercato, Retail|Tag: , , , , , |

Milano – L’associazione degli agricoltori si dice pronta “a presentare le prime denunce contro pratiche sleali per tutelare il lavoro e la dignità delle imprese agricole di fronte ad una nuova forma di caporalato nei confronti degli agricoltori”, si legge in un post pubblicato da Coldiretti Giovani Impresa e, in forma integrale, sul proprio portale. Secondo l’associazione, “serve responsabilità da parte dell’intera filiera alimentare con accordi tra agricoltura, industria e distribuzione per garantire una più equa ripartizione del valore per salvare aziende agricole e stalle”. Coldiretti denuncia la situazione in cui versano le aziende agricole, “strozzate da aumenti dei costi non compensati da prezzi di vendita adeguati”, anche a causa del “balzo dei beni energetici che si trasferisce a valanga” sui loro bilanci. In particolare, il rincaro avrebbe toccato il +50% per il gasolio necessario per attività quali l’estirpatura, la rullatura, la semina e la concimazione. Il costo del gas usato nella produzione dei fertilizzanti ha fatto schizzare i prezzi dei concimi, con l’urea passata da 350 euro a 850 euro a tonnellata (+143%), il fosfato biammonico Dap raddoppiato (+100%) da 350 a 700 euro a tonnellata, mentre prodotti di estrazione come il perfosfato minerale registrano +65%. I fertilizzanti a base di azoto, fosforo e potassio +60%. Crescono anche i costi dell’alimentazione del bestiame, il riscaldamento delle serre, l’essiccazione dei foraggi, delle macchine agricole e dei pezzi di ricambio “per i quali si stanno verificando addirittura preoccupanti ritardi nelle consegne”. Senza dimenticare i costi di produzione “come quello per gli imballaggi, della plastica per i vasetti dei fiori all’acciaio per i barattoli, dal vetro per i vasetti fino al legno per i pallet da trasporti e alla carta per le etichette dei prodotti che incidono su diverse filiere, dalle confezioni di latte, alle bottiglie per olio, succhi e passate, alle retine per gli agrumi ai barattoli smaltati per i legumi”. Una crisi acuita dai cambiamenti climatici, che hanno “decimato i raccolti, tra tempeste, grandinate, trombe d’aria e gelo”. Da qui un messaggio forte e chiaro alla Grande distribuzione.

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