Roma – Si è svolta ieri l’Assemblea Annuale di AssoDistil, l’associazione che promuove il settore distillatorio in Italia e all’estero in rappresentanza di oltre 60 distillerie industriali, pari al 95% della produzione nazionale. Argomento principale dell’edizione 2022, dal titolo “Ieri, oggi e domani. Tra esperienza e cambiamento!”, è stato un ragionamento sulle prospettive future dell’industria italiana e, in particolare, del settore distillatorio. Nel corso dell’Assemblea è emerso come l’Italia rischi una profonda crisi inflazionistica: il Paese sta infatti facendo ancora i conti con il contesto post pandemia, unitamente alle conseguenze del conflitto russo-ucraino, all’aumento dei prezzi e ad azioni di speculazione sui prodotti energetici e sulle materie prime. In particolare, rivela AssoDistil, il settore sta affrontando un incremento dei costi energetici pari al 40%, per cui un’azienda su quattro avrebbe registrato rincari superiori al 20%. Per fronteggiare questa situazione, l’86% delle imprese di settore starebbero lavorando a un rialzo dei prezzi. In questo contesto, buoni i dati sull’export della grappa, che nel semestre ha però assistito a un calo delle vendite del 7% nel canale della Distribuzione moderna nazionale.
