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Aviaria, Istituto zooprofilattico sperimentale del Mezzogiorno: “Al momento il rischio negli allevamenti italiani è basso”

2024-04-11T14:58:43+02:009 Aprile 2024 - 10:29|Categorie: Carni|Tag: , , |

Portici (Na) – “Al momento in Italia non abbiamo focolai attivi di influenza aviaria negli allevamenti di pollame, ma sicuramente il virus H5N1 circola tra gli uccelli acquatici e migratori”. Interviene così Antonio Limone, direttore generale dell’Istituto zooprofilattico sperimentale del Mezzogiorno, sulle pagine del Sole 24 Ore.

La direttrice sanitaria dell’Istituto, Esterina De Carlo, aggiunge: “Dall’inizio di quest’anno nel nostro Paese abbiamo registrato un solo focolaio, all’interno di un allevamento di tacchini di Padova; nel 2023 i focolai sono stati 16 e nel 2022, l’anno del picco, erano 55. In Europa i numeri sono più alti, da dicembre 2023 ad oggi se ne sono contati 227, ma questo dipende dalle rotte degli uccelli migratori, che sono iveri vettori del virus H5N1 e tra i quali i casi sono tra l’altro in aumento”. I consumatori, tuttavia, non dovrebbero preoccuparsi, secondo la direttrice sanitaria, “perché carni e uova cotte non possono trasmettere il virus […]. Ma anche negli allevamenti il rischio di un’epidemia di influenza aviaria al momento è basso”.

Secondo Limone, comunque, quello che sta accadendo negli stati uniti, con il virus che passa dai volatili alle vacche e all’uomo (leggi qui e qui), dovrebbe metterci in guardia: “Il Covid avrebbe dovuto insegnarcelo: viviamo in un villaggio globale interconnesso e serve una rete di sorveglianza delle epidemie altrettanto globale. E invece questa rete non c’è”.

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