Milano – Con il progetto ‘Riso chiaro’, la divisione Agricultural Solutions di Basf, il colosso tedesco della chimica e dell’agrochimica, lancia il primo esempio di blockchain applicata al comparto del riso. Obiettivo: valorizzare le cultivar di riso japonica made in Italy che, rispetto alle commodities, si distinguono sui mercati per origine, eticità e sostenibilità. Per realizzare questo progetto, Basf si avvale di due partner: la start up Ez Lab che ha messo a punto AgriOpenData, una piattaforma software che applica la tecnologia blockchain per registrare tutti i dati delle coltivazioni del riso, e l’azienda agricola Coppo e Garrione a Trino Vercellese (Vc). La blockchain permetterà dunque di ottenere e registrare importanti informazioni sul riso coltivato in questa azienda: area geografica di produzione, varietà impiantate, ettari delle singole cultivar, programmi di irrigazione, fertilizzazioni e protezione della coltura. Una volta validato il processo, Basf proporrà il servizio ‘Riso chiaro’ a tutti i risicoltori italiani.
Basf sperimenta la blockchain del riso per valorizzare le cultivar italiane
Margherita Luisetto2019-06-19T10:42:39+02:0019 Giugno 2019 - 12:00|Categorie: Pasta e riso|Tag: Basf, Coppo e Garrione|
Post correlati
Sentenza storica della Cassazione. Bocciato il concordato Pasta Zara (1). La storia
27 Giugno 2022 - 09:36