Buoni pasto: lo sciopero di bar, ristoranti e supermercati

2022-06-16T09:04:18+01:0016 Giugno 2022 - 09:04|Categorie: in evidenza, Mercato|Tag: , , , |

Milano – È stata indetta ieri, mercoledì 15 giugno, una giornata di sospensione per i buoni pasto dagli aderenti a Ancd-Conad, Ancc-Coop, FIEPeT Confesercenti, Federdistribuzione, Fida e Fipe-Confcommercio. Gli esercenti di bar, ristoranti e supermercati non hanno accettato i ticket elettronici per 24 ore. Obiettivo dello sciopero, provare a sensibilizzare i consumatori sulle difficoltà che le imprese vivono quotidianamente a causa delle elevate commissioni che devono pagare sui buoni pasto. “In Italia abbiamo commissioni non eque, le più alte d’Europa. Parliamo del 20% del valore nominale di ogni buono”, afferma Alberto Frausin, presidente di Federdistribuzione. Il sistema dei buoni pasto parte infatti dallo Stato che, tramite la sua concessionaria per gli acquisti Consip, spesso accetta sconti su bandi di miliardi di euro da parte delle società che emettono i ticket. A rimetterci però sono gli esercenti. “Vogliamo che i buoni pasto, un servizio prezioso per milioni di lavoratori e famiglie, continuino a essere utilizzati anche in futuro, ma ciò sarà possibile solo sulla base di condizioni economiche ragionevoli e di una riforma radicale dell’attuale sistema che riversa commissioni insostenibili sulle imprese e ne mette a rischio l’equilibrio economico”, sottolinea Frausin. Il fenomeno dei buoni pasto in Italia è sempre più esteso: ogni anno quasi 3milioni di lavoratori ne utilizza oltre 516 milioni. Un giro d’affari da 3,2 miliardi di euro.

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