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Centromarca e Ibc sostengono il ‘Trimestre anti-inflazione’

2023-09-28T17:02:59+02:0028 Settembre 2023 - 16:58|Categorie: in evidenza, Mercato|Tag: , , |

Milano – Centromarca e Ibc hanno confermato oggi a Palazzo Chigi, alla presenza del presidente del Consiglio Giorgia Meloni, del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, e del ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida, il massimo supporto dell’industria del largo consumo al contenimento delle tensioni inflative. Lo rende noto un comunicato congiunto. “Coerentemente con gli impegni riassunti nella Lettera di Intenti condivisa con il Mimit lo scorso 15 settembre”, si legge, “Centromarca e Ibc stanno dando ampia informazione alle industrie associate su ogni iniziativa sviluppata dal ministero in merito alla lotta all’inflazione”.

Spiega Vittorio Cino, direttore generale di Centromarca e Ibc, che le associazioni “hanno chiesto alle aziende associate di valutare, nel rispetto della libera concorrenza, della strategia di ciascuna impresa e su base volontaria, di sviluppare, limitatamente al periodo di riferimento ottobre/dicembre 2023, iniziative di politica commerciale tese a contribuire a contenere l’inflazione, su una selezione di prodotti determinati da ogni singola azienda, laddove sia ritenuto praticabile dal punto di vista della sostenibilità economica”.

Nel corso dell’incontro è stata apprezzata la conferma, da parte del ministro Urso, della creazione di uno specifico tavolo di lavoro interministeriale dedicato al largo consumo, al quale dovrebbero essere rappresentate, oltre all’industria di trasformazione, tutte le componenti della filiera, dai fornitori di materie prime ai servizi energetici, dalla logistica, agli imballaggi, alla moderna distribuzione. “Tale strumento”, prosegue Cino, “è fondamentale per affrontare, in un’ottica complessiva, di medio e lungo periodo, le problematiche del settore. Ne trarranno vantaggio competitività ed efficienza, con riduzione dei costi di processo e benefici per il potere d’acquisto delle famiglie”.

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