Come evolve l’offerta di pasta nei siti e-commerce? L’analisi di QBerg

2021-11-09T12:28:58+02:0027 Ottobre 2021 - 15:01|Categorie: Grocery, in evidenza, Pasta e riso|Tag: , , , , |

Milano – QBerg, istituto di ricerca italiano attivo nei servizi di price intelligence e strategie assortimentali cross canale (flyer, punti vendita fisici, e-commerce e newsletter), ha analizzato l’offerta di pasta di semola, all’uovo, di riso e ripiena secca nei siti e-commerce. Lo studio, realizzato nell’ultima settimana di settembre 2021, distingue i siti Web Retailer (quelle piattaforme e-commerce che possono contare anche su punti vendita fisici come Tigros.it, Esselungaacasa.it, Carrefour.it e Gros.it) dai Web Pure Generalisti (non specializzati e privi di store fisici, come Amazon ed EBay). Nel mercato online italiano la pasta rappresenta il 3,12% della complessiva offerta per i Web Retailer Generalisti, mentre ha una penetrazione minore nei Pure Generalisti. È quella di semola a essere più presente sugli e-commerce, con una quota display (calcolata sulla complessiva presenza di alimentari all’interno dei siti italiani) di 2,63% per i Web Retailer Generalisti e dello 0,92% per i Pure Generalisti. Segue la pasta all’uovo, rispettivamente con lo 0,41% di quota display per i Web Retailer Generalisti e 0,10% per i Web Pure Generalisti. Percentuali minori per la pasta di riso (0,05% nei siti Web Retailer Generalisti e 0,01% in quelli Web Pure Generalisti) e la pasta ripiena secca (0,03% per entrambi i canali). Per quanto riguarda la marca privata, QBerg evidenzia una cospicua presenza nei Web Retailer Generalisti con 23,98% di Quota Display, mentre è marginale la percentuale nei Pure Generalisti (1,43%). Situazione differente per la marca privata di pasta senza glutine, maggiormente presente nei Web Pure Generalisti (la quota display è del 8,31%) rispetto ai Web Retailer Generalisti (5,70%). Per quanto riguarda i prezzi, sono i Web Pure Generalisti a offrire costi più vantaggiosi (3,03 euro contro i 3,16 euro dei Web Retailer Generalisti). In media, comunque, le differenze di prezzo fra i due canali Web appaiono minori. La situazione cambia quando, invece, si approfondiscono nel dettaglio i singoli siti. Ne consegue che alcuni di questi propongono la pasta in vendita a prezzi inferiori del 25-30% (1,81 o 1,94 euro) della media del totale mercato (2,55 euro). In altri casi, i prezzi superano del 20% la media, per un costo finale superiore ai 3 euro. La convenienza dell’acquisto online può quindi essere molto diversa tra sito e sito e le differenze di prezzo sono dovute a precise scelte di posizionamento.

 

 

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