Crolla la produzione dello zucchero in Italia

Minerbio (Bo) – La Repubblica Affari&Finanza ha pubblicato oggi un’analisi sul mercato saccarifero italiano. Che mostra segnali negativi. Il declino è iniziato nel 2006, con la riforma comunitaria che ha razionalizzato il settore e selezionato pochi produttori in grado di competere sui mercati globali senza sussidi. Così, se 10 anni fa gli zuccherifici del Bel Paese erano 19, con 233mila ettari di terreno piantati a barbabietola e una produzione di 1,4 milioni di tonnellate (all’epoca il 17% della produzione continentale e il 75% del fabbisogno nazionale), oggi rimangono attivi solo due stabilimenti Coprob (Cooperativa produttori bieticoli). Solo 34mila gli ettari coltivati per 300mila tonnellate prodotte (quasi l’80% in meno). Oltretutto, a partire dal 2017 terminano le quote per Paese e nel 2020 verranno sospesi i sussidi agli agricoltori. Una congiunzione che metterà a dura prova la produzione italiana, che dovrà affrontare la concorrenza ricorrendo all’efficientamento con investimenti e nuova tecnologie. Proprio come ha fatto Coprob, che grazie a queste misure in questi anni ha raddoppiato le dimensioni della cooperativa e consolidato il bacino agricolo e industriale.

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